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Creato Martedì, 26 Gennaio 2021 15:16
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Ultima modifica il Martedì, 26 Gennaio 2021 15:19
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Pubblicato Martedì, 26 Gennaio 2021 15:16
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L’articolo è un piccolo ma prezioso scrigno di informazioni di carattere storico-militare infatti, oltre alla conoscenza dei vari Reggimenti partecipanti e delle Autorità militari presenti, risulta particolarmente interessante per le indicazioni che ci fornisce circa l’ubicazione dei poligoni di tiro, quella di Ripalimosani per la Fanteria e quello di Monte Vairano per l’Artiglieria. In ultimo, ma non ultimo, è interessante il dato riguardante l’aspetto sociologico circa il rapporto intercorso tra la cittadinanza e gli uomini in divisa, che viene descritto come entusiastico. La conferma di quanto appena esposto è l’abbondante produzione di cartoline che la “Cartoleria Giovanni Colitti e Figlio” pubblicò per immortalare l’avvenimento, ma soprattutto, l’attenta visione di alcune di esse, ci permette di individuare in quali punti, riferendoli all’odierna città, erano dislocate le varie aree militari. Uno degli accampamenti fu posto nell’attuale incrocio di Via Porta Napoli ed il Conservatorio di Musica “L. Perosi”, un altro nell’attuale Via Roma, le artiglierie furono stazionate nell’odierna Villa dei Cannoni, che proprio da quell’avvenimento trasse il suo nome, alcune esercitazioni si svolsero lungo l’attuale Via A. Scatolone, infine, la sfilata dei vari reparti, preceduti dalla Banda Militare (moltoprobabilmente al termine delle Grandi Manovre), lungo il corso Vittorio Emanuele III. L’anno successivo, esattamente nell’agosto del 1905, lungo l’asse Napoli – Benevento – Campobasso, si svolsero le Grandi Manovre Militari del IX e X Corpo d’Armata. Dei territori molisani interessati, si ricordano quello di Guardiaregia, quello di Vinchiaturo, dove fu installata la stazione radiotelegrafica, e quello di Campobasso, nella cui periferia furono posizionati, tra le altre cose, anche i panifici del IX Corpo d’Armata.
di Antonio Salvatore
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Creato Lunedì, 04 Gennaio 2021 17:37
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Ultima modifica il Lunedì, 04 Gennaio 2021 17:38
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Pubblicato Lunedì, 04 Gennaio 2021 17:37
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Gli anni che andarono dal 1900 al 1945 furono per i Distretti Militari un periodo, per ovvie ragioni storiche, di varie trasformazioni giuridico-amministrative.
Infatti, in seguito alla Legge 17 Luglio 1910, i Distretti presero a funzionare soltanto come Enti di reclutamento e, di conseguenza, presero le attribuzioni relative al reclutamento e all’addestramento.
Nel 1920 fu affidata loro la tenuta della forza in congedo e la mobilitazione di determinati reparti.
Sciolti in parte nel 1943, furono ricostituiti nel 1945 sulla base della struttura ante guerra.
A Campobasso, il “Secolo breve”, come venne ribattezzato il 1900, iniziò con la pacifica invasione di migliaia di soldati impegnati nelle esercitazioni delle Grandi Manovre militari del 1904 e del 1905, nelle quali la Caserma “G. Pepe” fu un importante riferimento logistico.
Dal 6 Agosto al 3 Settembre 1904, alla presenza del Tenente Generale Ponza di San Martino, Comandante della Divisione e del Tenente Generale Pistoia, Comandante il VII Corpo d’Armata Territoriale (Ancona) cui, la Piazza Militare di Campobasso, unitamente a quella di Chieti, L’Aquila, Pescara, Teramo e Macerata erano costituenti, si svolsero nel capoluogo e nei suoi dintorni, le Grandi Manovre Militari della Brigata Aosta.
La portata delle esercitazioni fu di tale importanza da essere riportata anche in un articolo apparso sulle pagine della “Tribuna Illustrata”:
A Campobasso, dal giorno 6 agosto si sta svolgendo il campo di brigata che durerà fino al 3 settembre, al comando del generale Gabutti. Il 5. e 6. (brigata Aosta) e 35. Fanteria, hanno compiuti i tiri collettivi in quei poligoni di Ripa Limosani e di Monte Vairano, ed è cominciato da poco lo svolgimento, nei dintorni della città, di importanti esercitazioni tattiche e manovre di brigata, con l’intervento di reparti di artiglieria (18. Reggimento) e di cavalleria (21. Padova), alle quali assistono il comandante la divisione, tenente generale Ponza di San Martino, e il comandante il VII corpo d’armata, tenete generale Pistoia. La simpatica e salubre cittadina del Sannio, che per la prima volta ospita si largo contingente di truppa, alla quale ha fatto entusiasticamente accoglienza, in questi giorni è oltremodo animata. Il nostro corrispondente di quella città, avv. Pistilli, ci invia le istantanee che pubblichiamo nel presente numero, fornitegli dal capitano del 35. Fanteria, signor Guadagnini, infaticabile e abilissimo dilettante fotografo […]
di Antonio Salvatore
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Creato Lunedì, 21 Dicembre 2020 13:48
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Ultima modifica il Lunedì, 21 Dicembre 2020 13:48
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Pubblicato Lunedì, 21 Dicembre 2020 13:48
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La bellezza della struttura, considerata un vero e proprio gioiello per l’epoca fu ben rappresentata da Giocondo Guerriero nell’articolo pubblicato nel supplemento “Mensile illustrato del Secolo del Secolo”, del 25 Settembre 1895: E’ un vasto e bel quartiere, recentemente costruito nel concorso dello Stato, del Municipio e della Provincia. Credo sia uno dei più bei Distretti Militari delle provincie meridionali. È ricco di camerate, di sale, di cortili e di uffici.
Inoltre, la caserma era munita anche di stalle, di una fontana (come si può notare in una rarissima fotografia gentilmente concessa dalla famiglia Chiodini) e di un’ampia area per le esercitazioni. Detta area, chiamata Piazza d’Armi, aveva una forma triangolare al cui vertice c’era la casetta del Dazio, che costituiva la Barriera di Via Porta Napoli, sostituito in seguito dal palazzo Ferrante e da una serie di edifici che hanno modificato la piazza in un isolato, sempre a pianta triangolare i cui lati sono oggi delimitati dalle attuali:via A. Scatolone, viale Regina Elena, via U. Petrella.
È infine simpatico da ricordare che, fu proprio Piazza d’Armi il primo campo di gioco dell’allora neonata squadra di calcio della città, l’Unione Sportiva Campobasso 1919, e sulla cui terra fu giocata, nella primavera del 1919, la prima partita, come si direbbe oggi, dal sapore internazionale, tra i calciatori campobassani ed i prigionieri di guerra austriaci prima del loro rimpatrio. Grazie ad un documento del Consiglio Comunale di Campobasso, datato 13 Marzo 1884, nel quale viene riportata la deliberazione del 13 Giugno 1883, con cui venne dato incarico all’Ing. Bellini di constatare l’ammontare della spesa già erogata e da erogarsi per i lavori di completamento del Distretto, sappiamo che: come prima cosa, a quella data erano ancora in atto i lavori di ultimazione del fabbricato, ma soprattutto, grazie ai risultati dell’accertamento, sappiamo il totale della spesa occorsa per l’intera costruzione, che ammontava a lire 430.247,43, così ripartite:
- Somma spesa dal Governo in lire 172.400,29;
- Somma spesa dal Comune, comprensivo l’importo del suolo in lire 257.871,14.
Come si può notare, alla caserma non era stata data ancora nessuna intitolazione, infatti, sarà solo alla data del 7 Dicembre 1899, grazie alla proposta del Consigliere Comunale Alfonso De Marco, il Consiglio Comunale di Campobasso delibera di intitolare la caserma ad una tra le figure più importanti della storia molisana, il Generale Gabriele Pepe.
Così viene riportato nella Delibera: «Il Consiglio fa plauso alla proposta che messa ai voti viene accolta all’unanimità».
di Antonio Salvatore
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Creato Venerdì, 11 Dicembre 2020 13:44
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Ultima modifica il Venerdì, 11 Dicembre 2020 14:40
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Pubblicato Venerdì, 11 Dicembre 2020 13:44
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Ieri è stata una giornata storica per il comune di Fornelli, in provincia di Isernia, che farà giurisprudenza anche per avvenimenti similari in Italia. Il Tribunale della città pentra ha condannato la Germania a indennizzare il Comune ed i familiari delle 6 vittime uccise dai nazisti il 4 ottobre 1943, con una somma pari a 12 milioni di euro, di cui 630.000 spetteranno all’ Amministrazione comunale. La vicenda ebbe inizio con l’uccisione di un soldato tedesco causata da una bomba per evitare razzie di beni di prima necessità da parte dei nazisti. A seguito di questo fatto, il 4 ottobre 1943 l’esercito tedesco, assassinò per impiccagione il podestà, Giuseppe Laurelli ed altri 5 fornellesi: Domenico Lancellotta, Celestino Lancellotta, Michele Petrarca, Giuseppe Castaldi e Vincenzo Castaldi. Dopo la mattanza i corpi delle vittime furono lasciati sul luogo dell’esecuzione fino al 19 ottobre. Il Sindaco del paese, Giovanni Tedeschi, ha commentato l’epilogo del tragico avvenimento: "Questa è una sentenza storica. Finalmente la perseveranza con cui siamo andati avanti, nonostante lo scetticismo e la derisione di alcuni, è stata premiata. Certo ora sarà difficile ricevere il risarcimento, ma andremo avanti facendo tutti i passi successivi". Una pagina oscura per la nostra Nazione finalmente ha avuto giustizia.
di Domenico Pio Abiuso
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Creato Lunedì, 07 Dicembre 2020 18:37
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Ultima modifica il Lunedì, 07 Dicembre 2020 20:44
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Pubblicato Lunedì, 07 Dicembre 2020 18:37
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[…] Estratto del Verbale di Deliberazione 17 Novembre 1872, oggetto della Deliberazione: «Sussidi per la costruzione di un quartiere militare in Campobasso», contenuto nel documento datato 27 Febbraio 1874.
È interessante notare come nel documento viene evidenziata l’utilità ed il grandissimo vantaggio per l’intera Provincia di Molise di avere la sede del Distretto. Gli accordi amministrativi tra il Ministero della Guerra, il Consiglio della Provincia di Molise ed il Municipio di Campobasso, trovarono la loro definizione nella Convenzione sottoscritta il 13 Aprile 1874 nel Palazzo della Prefettura di Campobasso, dal Conte Francesco Cav. Contini, Prefetto della Provincia di Molise e rappresentante il Ministero della Guerra e il Duca di Mirabello Francesco Frangipani, Sindaco di Campobasso, in rappresentanza del Municipio.
Nella Convenzione, il Municipio concorreva con la cessione del terreno e la corresponsione, insieme alla Provincia, di lire 240.000, mentre la restante somma, fino alla copertura dell’intera spesa prevista per un importo di lire 390.000, era a carico del Ministero della Guerra.
Causa le successive modifiche degli artt. 1, 3 e 8, il 3 Agosto 1875 verrà stipulata una nuova Convenzione, approvata dal Ministero della Guerra in data 13 Agosto 1875. Dalle lettura delle Piante Topografiche della città di Campobasso, redatte dall’Arch. Antonio Pace nel 1859 e soprattutto in quella del 1876, redatta dal Cav. Camillo Rosalba, il quale elabora un piano regolatore ispirandosi ai principi del Gen. Amerigo de’ Marchesi Mayo, già ufficiale del Genio Militare e Direttore dell’Istituto Topografico Militare, individuando l’area di costruzione, seguendo anche la naturale espansione urbanistica della città, in una parte della Villa Comunale, già Orto Botanico, nelle immediate vicinanze del borgo, in una zona ideale rispetto anche alle vie di comunicazione. La caserma, preventivata in lire 221.000 e collaudata per lire 245.000, fu inaugurata nel 1881, al comando del Ten. Col. Achille Campo (02.03.1880 – 12.10.1883) […]
di Antonio Salvatore