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Altre missioni

Iraq, il contingente italiano partecipa all'esercitazione Always Connected

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Presso l’aeroporto militare di Erbil, il Contingente Italiano schierato in Iraq operante su base Brigata Alpina Julia, partecipa all’esercitazione Always Connected al fine di testare sul terreno le proprie capacità operative, affinare le capacità di Comando e Controllo del proprio personale, testare le procedure, migliorare i collegamenti e l’interoperabilità dei sistemi di comunicazione.
L’esercitazione tecnica a guida italiana, con la collaborazione di americani, ungheresi, olandesi e finlandesi, sotto la supervisione della G6 Branch del Comando, branca responsabile delle comunicazioni, ha coinvolto assetti trasmissivi di tutta la missione ed è rivolta a testare l’interoperabilità degli apparati radio tra equipaggiamenti differenti. I trasmettitori della Task Force C5 (Comando, Controllo, Comunicazione, Computer, Cyber), su base 2° Reggimento trasmissioni alpino, responsabili di fornire servizi di comunicazione per tutto il Contingente, hanno schierato i differenti assetti in grado di garantire in ogni circostanza, le comunicazioni tra i diversi partner della Coalizione. L’esercitazione si inserisce tra le attività addestrative congiunte, in un contesto di spirito di collaborazione e cooperazione, che si manifesta attraverso il sentimento comune di “soldati in missione”. L’attività, oltre ad aver fornito utili spunti addestrativi, ha rappresentato un’ottima occasione per rafforzare i vincoli di amicizia, conoscenza e di stima tra il personale dei diversi Contingenti. Il lavoro quotidianamente svolto contribuisce al conseguimento di un elevato livello di sicurezza, ad un accrescimento professionale delle unità interessate, indispensabile per assicurare la protezione delle unità che operano nel Kurdistan iracheno.
Tutte le attività svolte in teatro operativo sono condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) che è il Comando di Vertice dell’Area Operativa Interforze ed assolve anche alle funzioni di organismo di staff del Capo di Stato Maggiore della Difesa.
 

L'operazione mare sicuro cambia nome e diventa Mediterraneo sicuro

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In linea con la direttiva del Ministro della Difesa sulla “Strategia di Sicurezza e Difesa per il Mediterraneo” emanata a maggio 2022, lo Stato Maggiore della Difesa ha deciso l’ampliamento sul piano strategico, operativo e tattico, dell’operazione di sorveglianza marittima “Mare Sicuro”, avviata il 12 marzo 2015, a cominciare dall’allargamento dell’area di operazione, che passa dagli attuali 160.000 a 2.000.000 km quadrati circa, comprendendo la gran parte degli spazi internazionali marittimi del bacino mediterraneo. Ciò consentirà alla Marina Militare di garantire una strutturata presenza aeronavale, inclusi mezzi subacquei, in tutti i settori più cruciali della regione e compreso anche il Mediterraneo orientale, particolarmente significativo in relazione all’esigenza di proteggere rilevanti interessi nazionali e contribuire alla stabilità internazionale, in cooperazione con la NATO, l’Unione Europea, le Nazioni Unite e le altre coalizioni e alleanze cui l’Italia aderisce. L’operazione “Mediterraneo Sicuro”, in piena continuità con la precedente, vede il dispiegamento di un dispositivo militare marittimo che annovera fino a 6 tra navi e sommergibili, col supporto dei velivoli organici delle unità navali e dei velivoli della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare basati a terra, per assicurare attività di presenza e sorveglianza, in applicazione della legislazione nazionale e dei vigenti accordi internazionali. Tra i compiti da assolvere avranno particolare rilevanza la difesa delle linee di comunicazione marittime, il controllo del dominio subacqueo, la salvaguardia delle attività economiche di interesse in alto mare e la protezione delle flotte nazionali, mercantile e peschereccia, nonché dei mezzi appartenenti ad altri corpi dello Stato. In un Mediterraneo sempre più centrale per gli equilibri internazionali, si amplia così il presidio marittimo che la Marina Militare assicura costantemente in alto mare, per il contrasto delle attività illecite e per contribuire, con le altre marine alleate, alla sicurezza e alla stabilità dell’intera area con la prospettiva di assicurare gli interessi nazionali anche a livello trans-regionale nel più ampio contesto del Mediterraneo Allargato. Ciò anche attraverso il sinergico insieme di impegni interforze, interagenzia e internazionali in cui la Difesa, tramite la Marina Militare, è attivamente coinvolta e protagonista.

fonte Stato Maggiore della Difesa

 

Mare Aperto 2022

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La Mare Aperto 2022 è la più importante e complessa esercitazione della nostra Marina Militare che quest’anno vede coinvolte tutte le FA, ben 7 nazioni della NATO, corpi ausiliari e della Protezione Civile, e studenti di numerosi Atenei nazionali, su un’ampia porzione di spazio multidimensionale comprendente le acque e le aree costiere e litorali di Tirreno, Adriatico, Ionio e Canale di Sicilia, tutto sotto la supervisione del Comando in Capo della Squadra Navale.
“Ciò che colpisce” ha affermato il Senatore Pucciarelli durante la cerimonia dell’ammaina bandiera sul Ponte di Volo di Nave Cavour “oltre le diverse sfumature operative e tecnico organizzative di questa esercitazione, è lo straordinario spirito di squadra che rende questo condensato di tecnologia veramente una ‘grande famiglia’.
L’obiettivo della Mare Aperto è testare i livelli di prontezza e capacità d’azione, nonché addestrarsi intensamente al loro miglioramento in uno scenario a ‘massimo realismo’, nell’ambito dell’intero spettro di intervento afferente al dominio delle operazioni marittime: navali, subacquee, aeree, anfibie, di forze speciali, di contromisure mine, idro-oceanografiche e del più ampio supporto tecnico-specialistico, formativo-addestrativo, medico-sanitario e logistico-amministrativo.
“Ogni Unità Navale è un microcosmo” ha poi continuato il Sottosegretario Pucciarelli “con una sua spiccata autosufficienza che va curata e garantita con continuità e questo richiede professionalità, impegno, senso di responsabilità e sacrifici. La responsabilità di chi è pienamente cosciente di far parte di un meccanismo complesso ove ogni ingranaggio, grande o piccolo che sia, è fondamentale per il funzionamento generale.
Nel pomeriggio il Sottosegretario ha assistito, nel poligono sardo di Capo Teulada, ad un’operazione di sbarco anfibio – opzione d’intervento che colloca la nostra Marina e l’Italia tra quelle poche Nazioni al mondo con analoga componente di nicchia – garantita dalla sinergia tra le capacità del dispositivo aeronavale e quelle della Brigata Marina San Marco che quest’anno ha assunto il ruolo di componente anfibia della forza di risposta rapida della NATO (Nato Response Force - NRF 2022).
“Di fronte a tutto questo” ha affermato il Senatore PUCCIARELLI “ciò che sento e desidero fare è ribadire il mio impegno di italiana e di donna delle istituzioni, affinché ci sia ampia contezza di tutto questo, nelle sedi decisionali e tra la gente. Perché di questa professionalità, di questo impegno, di questo senso della responsabilità e di questi sacrifici – individuali e, della propria sfera di affetti – ne sia riconosciuta l’esistenza e l’importanza.
“La fase storica che stiamo vivendo” evidenzia il Senatore “ha ricordato brutalmente quanto siano importanti alcuni privilegi di cui godiamo, da italiani e da appartenenti al blocco valoriale occidentale. Libertà, eguaglianza, democrazia, stato di diritto – per quanto talvolta non-perfetti – sono straordinarie conquiste, pagate anche a caro prezzo, che non dobbiamo più dare per scontate. Come sulla nave ci sono ripartizioni di compiti e sistemi di ridondanza affinché tutte le funzionalità possano essere assicurate con continuità, così dobbiamo capire che la pace va costruita, rafforzata e promossa giorno per giorno.
La Mare Aperto 22 conferma quanto la dimensione marittima rivesta un ruolo cruciale per l’Italia, il mare è l’asse principale delle interconnessioni tra popoli e per gli interscambi tra le diverse aree del mondo, è la principale fonte, diretta e indiretta, delle risorse pregiate del pianeta, limitate in quantità e capacità di rigenerazione e oggetto di crescenti contese.
“Una Nazione come L’Italia” conclude il Sottosegretario Pucciarelli al termine della sua visita a bordo di Nave Cavour e nelle aree di interesse dell’esercitazione” deve quindi guardare alle proprie prospettive di crescita sostenibile e prosperità inclusiva dotandosi di una congrua capacità di difesa avanzata che rivolga particolare attenzione alla dimensione marittima. Questo è sostanzialmente il vostro ruolo di militari e di marinai – cruciale per il presente e il futuro della nostra nazione – di cui dovete andare orgogliosi.
 
 

MISIN: Forze Speciali italiane addestrano le Forze Armate del Niger

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Il 17 e 18 luglio una delegazione del Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali (COFS) - struttura dipendente dal Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) – guidata dal Colonnello Andrea Bandieri ha reso visita al Generale di Brigata Liberato Amadio, comandante della Missione Bilaterale di Supporto in Niger (MISIN) e ha assistito alle fasi finali dell’addestramento delle Forze Armate e di Sicurezza nigerine condotto dallo Special Operations Task Group (SOTG) – “Victor” su base 185° rgt. par. Ricognizione Acquisizione Obiettivi (RAO) dell’Esercito e da un’unità del Gruppo Intervento Speciale (GIS) dei Carabinieri. Nella giornata del 17 luglio, nel comprensorio addestrativo della Guardia Nazionale del Niger in Niamey, la delegazione ha seguito l’esercitazione che, al termine di un corso della durata di sei mesi, ha suggellato la specializzazione degli allievi del Group d’Intérvention et Securité (GIS) della GNN, portandoli all’acquisizione delle procedure di intervento in scenari di controterrorismo, caratterizzati da contesti ad alto rischio. Al termine dell’attività il Vice Comandante della Garde Nationale du Niger, presente alla cerimonia, ha proceduto alla consegna di alcuni attestati ai frequentatori particolarmente distintisi nei diversi moduli addestrativi. Il giorno successivo, giunti ad Arlit su un velivolo C-130J della 46ª Brigata dell’Aeronautica Militare di Pisa, gli ospiti hanno assistito all’esercitazione finale di una compagnia del 25° Bataillon Spéciale d’Intervention delle Forze Speciali dell’esercito nigerino. La dimostrazione “tattica” ha di fatto sancito il termine del corso di qualificazione operativa della durata di 4 mesi, gestito dalle Forze Speciali del 185° Reggimento Paracadutisti RAO del COMFOSE (Comando delle Forze Speciali dell’Esercito), durante il quale gli allievi hanno acquisito le necessarie capacità di combattimento appiedato e veicolare, in ambiente rurale e urbano, imparando altresì la corretta gestione dei feriti da arma da fuoco in un contesto non permissivo. Il Comandante della MISIN e il Capo Delegazione del COFS, alla presenza del Colonnello Harouna Karimou, vice Comandante del Comando per le Operazioni Speciali nigerine, una volta terminata l’esercitazione, hanno consegnato l’“omerale” ai neo “Operatori Speciali” quale segno distintivo della meritata qualifica acquisita al termine di un lungo e intenso periodo di addestramento.
 
 

Missione in Gibuti: cambio al comando della BMIS

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Nella giornata del 23 Gennaio, nella cornice della Base Militare Italiana di Supporto (BMIS) di Gibuti, si è svolta la cerimonia di avvicendamento in Comando tra il Col. (AM) Luigi Bigi, Comandante uscente ed il Colonnello (EI) Gennaro Scotto di Santolo, Comandante subentrante, proveniente dal Comando delle Forze Operative Sud in Napoli. All’evento, presieduto dal Capo di Stato Maggiore del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), Amm. Div. Valter Zappellini, hanno preso parte l’Ambasciatore d’Italia in Etiopia Dott. Agostino Palese, l’Addetto per la Difesa presso l’Ambasciata d’Italia in Addis Abeba, Colonnello Antonio Sgobba, il Console Onorario d’Italia a Gibuti, Dott. Gianni Rizzo ed i Comandanti dei Contingenti Militari stranieri presenti in loco, unitamente alle più importanti autorità civili e militari locali, quali il Sindaco della Capitale, M. Fatouma Awaleh Osman. Per l’occasione, è stata inoltre effettuata la cerimonia di alzabandiera solenne con la partecipazione di una folta rappresentanza interforze del personale in forza alla Base. Il Col. Bigi, nel suo discorso di commiato, ha ripercorso i momenti più significativi del suo periodo di Comando della missione BMIS, dando atto a tutto il personale della Base di aver sempre agito con estrema professionalità e passione, ma soprattutto grande umiltà: “qualità queste fondamentali in un’attività di squadra, per offrire in modo tempestivo ed incondizionato agli altri contingenti nazionali, quel basilare ed ottimale supporto, necessario per il conseguimento degli obiettivi assegnati”. A seguire gli interventi rispettivamente del Comandante subentrante Col. Scotto di Santolo, che ha ringraziato le Superiori Autorità per la fiducia accordatagli nel conferirgli il prestigioso incarico di Comandante della BMIS e infine dell’Amm. di Div. Zappellini, che ha sottolineato come i traguardi raggiunti sinora siano frutto dell’unione d’intenti del comparto interforze che, avendo ben chiari gli obiettivi nazionali nell’area del Corno d’Africa, ha operato con la massima abnegazione affinché venissero conseguiti. L’evento si è svolto nel rispetto delle procedure di protezione e prevenzione in contrasto al COVID-19 in vigore. La Base Militare Italiana di Supporto (BMIS) in GIBUTI, fornisce supporto logistico a tutte le componenti nazionali in transito sul territorio gibutiano impegnate nel Corno d’Africa e nell’Oceano indiano, con particolare riferimento alle Missioni MIADIT Somalia, EUTM Somalia ed EUNAVFOR ATALANTA.
 
fonte Stato Maggiore della Difesa