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Papa Francesco compie 84 anni

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In Vaticano oggi si festeggia il Pontefice. Jorge Mario Bergoglio nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, ordinato sacerdote nel dicembre 1969, per sei anni è stato provinciale dei gesuiti dell’Argentina. Prima vescovo ausiliare di Buenos Aires e poi arcivescovo coadiutore, il 28 febbraio 1998 alla morte del cardinale Quarracino gli succede alla guida della diocesi. Cardinale nel 2001 viene eletto Papa il 13 marzo 2013. Come in passato Francesco vivrà la giornata odierna come se fosse un giorno come gli altri. Un mazzo di girasoli è il dono ricevuto da Francesco per il suo compleanno da un gruppo di poveri. Papa Francesco celebrerà con gratitudine e semplicità questa festa, come negli anni passati, nella preghiera e con le altre persone con cui condivide la residenza a Casa Santa Marta. I poveri tramite l'Elemosineria gli hanno fatto pervenire dei girasoli che adornano la Cappella e il Santissimo di Casa Santa Marta e ricordano la necessità di orientare sempre la vita verso il Signore, presente nei più deboli. Il Santo Padre invierà oggi 4 ventilatori polmonari in Venezuela, particolarmente per i bambini affetti da patologie polmonari. Tra le tante personalità che gli hanno voluto fare gli auguri anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che su Twitter ha scritto: "Auguri Papa Francesco. Seguiamo con il massimo rispetto il tuo impegno per una Chiesa di 'prossimità', sempre costantemente attenta ai bisogni dei più poveri, dei più fragili, dei più piccoli". Al Papa ha scritto anche il presidente Sergio Mattarella: "Durate questo terribile anno di pandemia Francesco non ha fatto mancare a tutti gli italiani vicinanza partecipe e solidale". E ancora: "Persone di fedi diverse nei momenti della prova e della solitudine hanno potuto costantemente avvertire il sostegno e l'incoraggiamento del Papa. I cattolici, in particolare, hanno trovato consolazione e speranza nella salda certezza della Sua generosa preghiere”.

di Matilde e Sofia Orrino

La mia nuova vita in Molise

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Si parla tanto di immigrazione e dei continui sbarchi in Italia. Per una volta mi sono messa nei panni della giornalista ed intervistato un mio compagno egiziano, per raccontare il dramma vissuto prima di raggiungere la serenità in Italia. 
 
I: A che età sei arrivato in Italia?
M: A 15 anni.
I: Come sei arrivato?
M: Con uno vecchio peschereccio. Lavoravo come pescatore proprio lungo la tratta tra Libia ed Egitto. Mentre stavamo per rientrare in Egitto il motore dell’imbarcazione si è rotto e siamo arrivati sulle coste italiane.
I: Come era la situazione in Libia?
M: In Libia c’era la guerra e per sfuggire ai colpi d’arma da fuoco, ci siamo rimessi subito in viaggio.
I: Come è stato il tragitto per l’Italia?
M: Pericoloso, il mare era molto agitato e c’era un vento fortissimo. 
I: Quanti giorni sei stato sul peschereccio?
M: 20-25 giorni.
I: Come trascorrevi le giornate? 
M: Facevo il pescatore in attesa di arrivare in Italia.
I: Dove sei sbarcato?
M: Siamo sbarcati a Lampedusa. Eravamo in 19.
I: Hai più rivisto i tuoi compagni di viaggio?
Si diversi perché c’erano alcuni amici e cugini. Altri purtroppo no perché sono andati in Germania o Slovenia.
I: Come ti trovi oggi in Italia?
M: Bene, perché mi piacciono tante cose. Ho trovato un lavoro e diversi amici. Spero di comprare presto casa, continuare a lavorare, sposarmi, avere dei figli.
I: Cosa ti auguri nel futuro?
M: Di tornare un mese con la mia futura famiglia in Egitto e incontrare nuovamente i miei genitori.
 
di J. B.
 

Presidente dedica una statua d'oro al suo cane

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Il presidente turkmeno Gurbanguly Berdymukhamedov continua a sorprendere l’opinione pubblica mondiale. Da grande appassionato dei cani pastori alabai, al suo in particolare ha voluto dedicare una statua completamente d’oro, alta sei metri. La statua è stata inaugurata nella capitale Ashgabat  e posizionata in un quartiere residenziale. Non è la prima volta che questa razza viene trattata con il dovuto prestigio dal presidente, infatti l’anno scorso scrisse un libro proprio sul suo cane. Originaria dell’asia centrale, la razza alabai è stata già inserita nel patrimonio nazionale. Si tratta nello specifico di un cane di taglia medio-grossa la cui funzione principale è quella di proteggere le greggi dai predatori. I russi lo annoverano tra i "Volkodav" ovvero i "distruttori di lupi". Cane grande e forte, si presenta soprattutto in versioni scure, dal grigio al nero, con anche varianti marroni, ma sempre pezzato. L'unica varietà riconosciuta a livello ufficiale è quella a pelo corto.

di Matilde e Sofia Orrino

Addio al "Re del Calcio"

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Diego Armando Maradona, l’ex pibe de oro, è morto all’ età di 60 anni per via di un arresto cardiorespiratorio. Tutti lo ricorderanno per la famosa “Mano de Dios”, in occasione dei mondiali di calcio del 1986, durante la sfida con l’Inghilterra. Grande giocatore del Boca Junior prima e del Napoli poi, dove ha militato dal 1984 al 1991 vincendo due scudetti e una Coppa Italia. Il genio argentino si era già sentito male nel giorno del suo sessantesimo compleanno, il 30 ottobre scorso. Era stato ricoverato d’urgenza prima a La Plata e successivamente nella clinica Olivos di Buenos Aires, scortato dalla polizia come un primo ministro e accolto da orde di tifosi, tra cori e fumogeni azzurri. Martedì 3 novembre aveva subito una delicata operazione al cervello per rimuovere un ematoma subdurale, cioè un coagulo di sangue che fuoriesce dalle vene e mette sotto pressione il cervello. Diego era stato dimesso per affrontare la seconda fase del recupero in un’abitazione privata nella zona del Nordelta. Maradona come calciatore è stato il più grande di tutti ma come uomo forse tra i peggiori: infatti ha fatto uso di sostanze stupefacenti tanto da esserne diventato dipendente in un periodo della sua vita prima di finire in una clinica per disintossicarsi a Cuba. Oltre alla droga in passato si era circondato di cattive compagnie tra cui alcuni esponenti della Napoli criminale.

di Matilde e Sofia Orrino

Elezioni Usa, Biden verso la Casa Bianca

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Joe Biden è avanti in Nevada di 12.000 voti su Donald Trump. Lo riporta la Cnn, sottolineando che il candidato democratico sta allungando sul presidente uscente. L'ultima rilevazione infatti gli concedeva un vantaggio di 7.000 schede. Ora è a +1%. In Georgia e North Carolina Trump e' in vantaggio di un soffio, mentre in Pennsylvania guida di circa 3 punti. In Nevada invece avanti Biden, ma con uno scarto di appena 0,6 punti. Dopo aver vinto Michigan e Wisconsin Biden è a un passo dal raggiungere la soglia dei 270 grandi elettori necessari per conquistare la Casa Bianca. A seconda che si conti o meno l'Arizona ne ha ottenuti 264 o 253, contro i 213 di Trump. In Arizona le schede ancora da contare sono 450.000, di cui 300.000 provenienti dalla Maricopa County, la contea più popolosa dello stato. "Tutti gli stati recentemente assegnati a Biden saranno sfidati legalmente per frode elettorale. Un mare di prove! Vinceremo!": lo scrive Donald Trump su Twitter. Le azioni legali della campagna di Donald Trump sono senza merito: sono solo un tentativo di ritardare il risultato elettorale. Lo afferma la campagna di Joe Biden. "I nostri dati mostrano che Joe Biden sarà il prossimo presidente". Un giudice della Georgia respinge l'azione legale avviata dalla campagna di Donald Trump sui voti. Nel ricorso Trump aveva chiesto di assicurare il rispetto delle leggi sui voti per corrispondenza.
Joseph Robinette Biden Jr, futuro presidente degli Usa, è nato a Scranton in Pennsylvania nel 1942 e se dovesse essere eletto a 78 anni sarebbe il presidente più anziano nella storia degli Stati Uniti. Biden ha alle spalle una lunga carriera politica che ha avuto inizio nel 1969 nel Consiglio della sua Contea. Due anni dopo, si è candidato per il Senato come rappresentante dello stato del Delaware. Nel 2009 verrà scelto dal neo presidente democratico, Barack Obama, come suo vice. Durante la sua carriera politica ha corso tre volte per la presidenza. La prima nel 1988, la seconda nel 2008 e quest’anno. Non ha avuto una vita particolarmente felice a causa della scomparsa della moglie e della  prima figlia in un incidente stradale avvenuto nel 1972 e per la morte del figlio malato di cancro nel 2015.
 
di Matilde e Sofia Orrino