Embedded Agency >

Tecnologie di guerra

Nuove commesse per l'industria della difesa made in Italy

Valutazione attuale:  / 0
Tra dicembre e gennaio si sono avute una lunga serie di novità nel settore dell'industria della Difesa. Ecco le principali:
1) Il 18 dicembre Terramr ha sottoscritto un contratto con la Difesa italiana per la fornitura di 150 autocarri 4x4, 6x6 e 8x8 ad elevata mobilità del tipo ACTL, con finanziamento del Mise.
2) Con una nota ufficiale di Iveco Defence Vehicles è stata diramata l'8 gennaio la notizia della consegna del primo lotto di autocarri ASTRA ACTL all’Esercito della Romania,  lotto che conta 942 camion su 2.900 previsti. Le passate forniture del 2015 contavano 57 autocarri e successivamente altri 173 nel 2017. E' notevole considerare che il Romanian Ministry of National Defence abbia scelto ancora una volta il prodotto italiano. La consegna verrà completata in quattro anni e riguarda anch'essa piattaforme a due, tre e quattro assi in varianti logistiche, con ben 16 sottovarianti di cui un terzo con cabina di guida blindata. Tra gli allestimenti si individua il CITIS Central Tire Infllation System,  (regolazione dal posto guida della pressione dei pneumatici), luci oscuranti, argani di traino speciali così come gli assali. Prevista, secondo le fonti, una inedita doppia alimentazione oltre alla ovvia compatibilità di aviotrasporto su C130 standard Nato. 
3) La U.S. Navy ha assegnato al consorzio guidato da Lockheed Martin, del quale fa parte Fincantieri Marinette Marine (FMM), un ordine plurimiliardario per la costruzione di quattro unità Multi-Mission Surface Combatants (MMSC) destinate al regno dell’Arabia Saudita, nell’ambito del programma Foreign Military Sales del Paese. Fincantieri costruirà  le imbarcazioni presso il suo stabilimento di Marinette, Wisconsin. Il contratto vale circa 1,3 miliardi di dollari. Le unità Multi-Mission Surface Combatants si distingueranno per essere altamente manovrabili, condividendo il monoscafo delle Littoral Combat Ship (LCS), classe Freedom, realizzate dallo stesso consorzio per la U.S. Navy (finora sono state consegnate 9 unità e altre 7 sono già in diversi stadi di costruzione), accreditate di 5.000 miglia nautiche di autonomia  e velocità di oltre 30 nodi.
4) AgustaWestland Philadelphia Corp., controllata di Leonardo S.P.A., il 14 gennaio si è aggiudicata il contratto per la produzione e la consegna di 32 elicotteri TH-73A, del valore di 176.472.608 USD, per la US Navy,  presso il Dipartimento della Difesa USA unitamente a un pacchetto di ricambi, supporto ed equipaggiamento dedicato oltre all'addestramento per piloti e tecnici addetti alla manutenzione. Il velivolo è basato sulla customizzazione dell’AW-119, dotato di pattini e una sola turbina da 1000 cavalli-spinta, e ha  battuto la concorrenza di Bell ed Airbus. Sostituisce i vetusti TH-57 Sea Ranger. Sarà destinato all'addestramento dei piloti, sia di elicotteri che di tilt-rotor della Marina, del Corpo dei Marines e della Guardia Costiera. Questo contratto, aggiudicato a seguito di gara, è coperto con fondi del Fiscal Year 2020 della Marina. Le attività produttive saranno principalmente eseguite presso lo stabilimento Leonardo di Philadelphia e saranno portate a termine nell’ottobre 2021. Dopo il successo per l'MH139 dell'USAF, di cui recentemente è stata fatta la prima consegna, la presenza quasi quarantennale di Agusta Westland-Leonardo in Pennsylvania da ottimi risultati.
5) L’Esercito Italiano ha stipulato diversi contratti dei programmi di ammodernamento ed approvvigionamento presso la sede del Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti. La notizia è stata diffusa il 13 gennaio dallo Stato Maggiore dell’Esercito. Le forniture prevedono:
a) “Il contratto per l’acquisizione di ulteriori 20.000 Sistemi Individuali per il Combattimento (SIC) sottoscritto dal Direttore degli Armamenti Terrestri, Tenente Generale dell’Esercito Francesco Castrataro e dal Direttore Commerciale del “Consorzio Sistema Soldato Sicuro” Paolo Fabbricante, che prevede come consorziate la Società Leonardo S.p.a. e la Fabbrica di Armi Pietro Beretta S.p.A.. Tale obiettivo è stato raggiunto con anni di studi, sviluppi e sperimentazioni condotti nel Programma Soldato Futuro (ora “Soldato Sicuro”) dall’Esercito Italiano. L’acquisizione del sistema incrementa la precisione operativa e la sopravvivenza del soldato italiano grazie ai nuovi equipaggiamenti. I principali materiali inclusi per la "sopravvivenza" sono il vestiario antifiamma, adatto a climi rigidi e allestito con specifici accessori; la "protezione" è affidata al giubbetto antiproiettile (PBI -G12 IT), elmetto balistico con relativi adattatori; la "precisione dell'ingaggio" prevede fucile d'assalto ARX 160A3 in calibro 5,56x45 mm, fucile per il marksman ARX 200 calibro 7,62x51 mm, finalmente il debutto militare per la moderna pistola APX in calibro 9x19 mm, la recentissima pistola mitragliatrice PMX in calibro 9x19 mm (che ha debuttato in Italia con il dispiegamento c/ alcuni reparti selezionati dei Carabinieri), il fucile di precisione VICTRIX mod. SCORPIO .338 LAPUA MAGNUM, il lanciagranate da fucile GLX-160 da 40 mm e ottiche di puntamento. Per il "comando e controllo" si ha una radio SDR HH EVO completa di cuffia SDR H149, un sistema di ricarica di emergenza, auricolari e accessori (antenne, cavo dati), mentre per la mobilità notturna si prevede visore notturno individuale a intensificazione di luce, camera termica per arma individuale e camera termica a lungo raggio.
b) L'approvvigionato di ulteriori 126 lanciatori controcarro SPIKE con 800 missili per medie e lunghe gittate di nuova generazione che entreranno in servizio a partire dal 2021. Sono utilizzabili sia da terra che da bordo dei veicoli, e consentono l’ingaggio di mezzi protetti da corazzature reattive e sistemi attivi antimissile. Il sistema è impiegabile in tutto lo spettro delle operazioni militari, in qualunque condizione metereologica, inclusi ambienti contaminati NBC o in presenza di disturbi elettromagnetici.
c)  Viene ampliato il parco di VBM 8×8 “Freccia” digitalizzati, con ulteriori 30 unità, 25 dei quali in versione controcarro, ed opzione per successive 11. Si sta procedendo all’adeguamento del prodotto prevedendo una nuova configurazione che vedrà un incremento delle proprie capacità in termini di protezione, in particolare dalle insidie degli ordigni esplosivi improvvisati, con miglioramento della mobilità e alla potenza di fuoco, con l'installazione della torretta con arma da 30 mm, controllata in remoto dall’equipaggio.
d) Si procede speditamente nel programma Light Utility Helicopter LUH  finalizzato a sostituire e razionalizzare la flotta degli Elicotteri da Supporto al Combattimento della Forza Armata, mediante l’acquisizione di un’unica piattaforma, evoluta versione militare dell’elicottero AW 169, in grado di assolvere tutti i compiti delle precedenti linee volo (si pensa a AB 205 e AB 412). L'elicottero di nuova concezione sarà fornito, inizialmente, in alcuni esemplari in versione basica per le esigenze addestrative degli equipaggi di volo e, in seguito, nella versione ‘‘Multiruolo Avanzato’’. La piattaforma, caratterizzata da standard tecnologici ed avionici all’avanguardia, permetterà di essere impiegata sia in Patria sia all'estero.
e) E' iniziata la prima fase di sviluppo del missile CAMM ER (Common Antiair Modular Missile Extended Range), per l'artiglieria contraerei, nuovo strumento efficace contro minacce aeree fino a 40 Km. Il CAMM ER consiste in un missile monostadio ad “homing attivo” , supersonico, impiegabile in ogni condizione atmosferica ed anche in ambiente fortemente disturbato da fonti elettromagnetiche. Il CAMM ER costituirà il munizionamento del sistema d’arma controaerei a “corta portata” GRIFO per l’Esercito, in sostituzione dello SKYGUARD che terminerà la vita tecnica nel 2021. L’avvio di questi programmi assicura notevoli ricadute dal punto di vista occupazionale presso gli stabilimenti di produzione sul territorio nazionale delle aziende consorziate e dei subfornitori.
 
di Antonio Frate
 

La Difesa dell'Iran (seconda parte)

Valutazione attuale:  / 0
Artiglieria contraerea:
Gli spinoff iraniani iniziali sono spesso cloni diretti. Ma nell'ultimo decennio hanno presentano miglioramenti significativi tra cui una maggiore portata, sistemi di controllo del fuoco digitale e sistemi di controllo del fuoco elettro-ottici che forniscono un backup a corto raggio se i loro radar sono inceppati. Probabilmente, il modo più semplice per comprendere i vari SAM iraniani consiste nell'identificare da quale sistema SAM straniero si sono evoluti e a quale sistema di difesa aerea a strati appartengono. La questione complicata è che l'Iran tende a usare un nome per il missile e uno diverso per il sistema di radar e lanciatori che lanciano il missile. Inoltre, i sistemi di lancio più moderni dell'Iran tendono ad essere progettati per lanciare più tipi di missili. I SAM a lungo raggio possono rintracciare le minacce da lunghe distanze, minacciare velivoli non agili a oltre cento miglia di distanza e ad alta quota e potenzialmente abbattere missili balistici. L'S-300PMU-2 con guida radar mobile su strada è stato il principale sistema di difesa aerea della Russia fino a quando non è stato sostituito dall'S-400. Può ingaggiare fino a trentasei aeromobili contemporaneamente fino a 120 miglia di distanza usando vari missili a lungo e medio raggio. L'Iran nel 2007 hanno ordinato cinque batterie di S-300PMU1, ma le sanzioni hanno costretto il pres. Medvedev ad annullere la consegna nel 2010, sebbene l'Iran sia riuscito ad acquisire un radar e componenti 30N6. Nel 2011, Teheran ha annunciato che avrebbe prodotto il suo "proprio" S-300, il Bavar-373, che utilizza i missili Say’yad-3 o 4 derivati dal missile standard americano. Il Bavar 373 presumibilmente ha un'autonomia di 155 miglia. 
Nel 2015, la Russia ha anche consegnato quattro batterie S-300PMU2 a seguito dell'adesione dell'Iran all'accordo nucleare JCPOA, attualmente dispiegato a Teheran, Isfahan e Bushehr. L'Iran ha trenta sistemi missilistici S-200 Vega-E (SA-5) di epoca sovietica su lanciatori fissi pesanti dispiegati a Teheran, Bandar Abbas, Hamadan ed Esfahan. Sebbene datati, hanno un'autonomia di 150 miglia e una velocità massima vertiginosa di Mach 6, e sono stati modernizzati secondo gli standard Fajr-8 e Gareh con elettronic, stato solido e portata estesa. Per la difesa a medio raggio, il missile standard, il RIM-66 SM-1MR era un sistema missilistico terra-aria lanciato di medio raggio installato sulle navi da guerra della Marina degli Stati Uniti a partire dalla fine degli anni '60, con un raggio di ventidue miglia, venduti dagli Stati Uniti alla Marina iraniana prima della Rivoluzione. Nel 2013, l'Iran ha svelato il Sayyad-2 ("Hunter"), che è visibilmente evoluto dall'SM-1, e molto veloce con una velocità massima di Mach 4.5 e un raggio di quarantasei miglia. Può essere sparato dai sistemi mobili di difesa Talaash ("Endeavour") e Khordad-15, che possono attaccare sei bersagli contemporaneamente. Quest'ultimo ha abbattuto un drone statunitense RQ-4N a giugno 2019 usando un Sayyad-2C.
Il modello Sayyad-3 più grande e più lungo raggio ha un'autonomia di settantacinque miglia ed è integrato su entrambi i lanciatori Khordad 15 e S-200. Il missile Hawk a guida radar fu il primo grande sistema SAM americano (usato anche dall'Italia). Il modello MIM-23B ha una portata massima di circa 25 miglia e i missili viaggiano a una velocità di Mach 2.4 Gli Stati Uniti hanno venduto numerosi MIM-23B all'Iran, utilizzati come principale missile di difesa aerea dell'Iran durante la guerra Iran-Iraq. L'Iran ha inizialmente sviluppato un clone di missili Hawk, lo Shahin ("Falcon") seguito dal Shalamche migliorato con velocità aumentata a Mach 3. Nel 2010 l'Iran ha debuttato con un nuovo sistema di lancio a tripla rotaia chiamato Mersad che può integrare più radar, impegnare due obiettivi contemporaneamente, ha un raggio di sorveglianza massimo di novantatre miglia e un backup elettro-ottico a corto raggio. L'Iran ha anche sviluppato una variante semovente di Ghader. L'Iran ha circa 120 Hawk e Mersadi.
L'S-75 sovietico (nome in codice NATO SA-2) fu il primo SAM usato in combattimento. La batteria dirige i missili V-750 che viaggiano fino a 3,5 volte la velocità del suono tramite radiocomando per chiudersi con un aereo fino a ventotto miglia di distanza. lla Cina ha retroingegnerizzato l'S-75 in HQ-1 e HQ-2 e l'Iran ha acquisito 14 lanciatori HQ-2J.
Il Sayyad-1A fortemente modernizzato presenta una portata estesa (50–60 miglia) e un nuovo cercatore a infrarossi.
Il 2K12E Kub / Klvadrat, denominato in codice SA-6, è un sistema SAM cingolato sovietico che monta tre missili su ciascun lanciatore cingolato con un raggio di 15 miglia e fino a altitudini medio-alte. Un veicolo comando è dotato di radar che guida i missili tramite comando radio. L'Iran ha importato cinquanta 2K12E negli anni '90. Il Ra’ad-1 ("Thunder") SAM è una variante montata su camion domestica che integra un radar e un sensore elettro-ottico. Il successore russo del 2K12, il 9K37 Buk è in grado di impegnarsi a corto-medio raggio su bersagli tra le 2 e le 30 miglia di distanza e fino ad alta quota. Non è chiaro come l'Iran li abbia ottenuti (potrebbero essere di fabbricazione domestica).
Per la difesa a corto raggio, i sistemi di difesa aerea proteggono le truppe in prima linea e le basi critiche contro elicotteri, droni e aerei da attacco a bassa quota (meno di 20.000 piedi) e potenzialmente missili da crociera. Tuttavia, non possono intercettare getti di munizioni guidate con precisione. Il SAM a corto raggio Crotale è un sistema francese con guida radar degli anni '70, installato su veicoli terrestri e navi. Nel 1979 la Cina ha importato alcuni Crotales per una "valutazione" - e negli anni '80 li aveva decodificati in un SAM chiamato HQ-7 (FM-80). Nel 2002, l'Iran ha dimostrato di aver reingegnerizzato l'HQ-7 nello Shahab Thaqeb. Poi, nel 2013, è entrato nel sistema di difesa aerea a corto raggio Ya Zahra e nella variante semovente Herz-9 ("Protector"). L'Igla 9K38  è un sistema di difesa antiaerea portatile (MANPADS) russo a spalla, che utilizza missili a ricerca di calore. La Cina ha sviluppato una copia dell'Igla chiamata QW-1 che l'Iran ha successivamente importato. Il Misagh-1 è un clone diretto del QW-1. Misagh-2 è un modello migliorato con una gamma estesa a 3 miglia. L'Iran ha anche la vettura fuoristrada Soheil, che monta quattro Misagh-2. L'Iran ha oltre 3.000 QW-1 e Misaghs. Sono in dotazione sistemi semoventi Rapier a guida ottica degli anni '70 britannici con un raggio di 5 miglia. Nel 2007, l'Iran ha acquistato dalla Russia ventinove sistemi missilistici semoventi Tor-M1. Teheran schiera anche il missile anti-elicottero Qaem a guida laser, derivato dal missile anticarro americano TOW. Il paese possiede anche grandi quantità di artiglieria antiaerea che vanno dai cannoni della Guerra Fredda da 23 millimetri e dai cannoni KS-19 da 100 millimetri ai cannoni autoctoni a difesa stretta.
 
Armi di distruzione di massa iraniane
Armi nucleari:
L'Iran ha firmato il Trattato di non proliferazione nucleare, ma il governo di Israele, basandosi su informazioni dei suoi servizi segreti, ha affermato che l'Iran sta sviluppando armi nucleari. L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica delle Nazioni Unite, nel suo rapporto del febbraio 2006 sul programma nucleare iraniano, affermò che non aveva evidenza di questo. Nel 2007 gli Stati Uniti d'America rilasciarono un rapporto dell'intelligence che affermava che la Repubblica Islamica dell'Iran non stava sviluppando un ordigno a detonazione nucleare. Nel luglio del 2008, il leader delle guardie rivoluzionarie Mohammad Ali Jafari, affermò che avrebbero vendicato qualsiasi attacco contro le installazioni nucleari iraniane con la chiusura dello Stretto di Hormuz, attraverso il quale passa più del 20% del petrolio prodotto nel mondo. Affermò che le sue forze avrebbero usato “tattiche da blitzkrieg” nel Golfo Persico, se l'Iran venisse attaccato. Attualmente l'Iran possiede impianti (da lungo tempo noti) per l'arricchimento dell'Uranio nei pressi di Natanz, ed altri recentemente scoperti nei pressi di una montagna vicina a Qom. Non è mai stata riscontrata traccia di uranio arricchito oltre il 5%, fatto che rende assai poco probabile l'utilizzo di questo elemento per armi come la bomba sporca. Questo uranio (al 5%) potrà essere utilizzato in un reattore nucleare a fissione, e soltanto dopo qualche anno, con processi di separazione chimica, si potrà estrarre il plutonio da esso trasmutato, per fabbricare vere bombe nucleari; comunque, in quei centri dell'Iran dove gli impianti di centrifugazione dell'esafluoruro di uranio sono attivamente ispezionati, si può escludere che essi vengano usati per costruire una bomba. Nel 2015, il governo degli Stati Uniti sotto il presidente Obama ha stimato che l'Iran aveva bisogno solo di due o tre mesi per produrre abbastanza materiale nucleare per fabbricare un'arma. L'accordo nucleare quell'anno tra Teheran e sei potenze mondiali - da cui il presidente Trump si è ritirato nel 2018 - ha introdotto limiti e controlli internazionali sulle attività nucleari dell'Iran. Ha mirato a rendere più difficile e dispendioso il tempo per sviluppare materiale di qualità per armi. A seguito dell'uccisione del generale Soleimani da parte delle forze statunitensi, l'Iran ha affermato che non sarà vincolato da queste restrizioni. Ma afferma anche che continuerà a cooperare con il l'Agenzia del controllo nucleare delle Nazioni Unite, l'AIEA.
 
Armi chimiche:
Nel 1997 l'Iran ratifica la Convenzione Internazionale sulle armi chimiche. Sia le truppe iraniane che i civili lamentarono migliaia di decessi a causa delle armi chimiche utilizzate dall'Iraq di Saddam Hussein durante la Guerra Iran-Iraq del 1980-88. Come risultato, l'Iran ha manifestato pubblicamente la sua opposizione contro l'uso di armi chimiche, facendo numerosi commenti al vetriolo contro Hussein ed i suoi sostenitori americani dell'epoca, illustrando in molti convegni internazionali l'ampio utilizzo da parte dell'Iraq di queste armi.  Ancora oggi, più di 18 anni dopo la fine della guerra con l'Iraq, circa 30.000 iraniani stanno soffrendo e morendo a causa dei danni causati dalle armi chimiche usate dall'Iraq. La necessità di gestire la terapia di un così gran numero di vittime ha reso gli specialisti medici iraniani all'avanguardia nello sviluppo di regimi terapeutici efficaci per le vittime di armi chimiche, particolarmente per quelli affetti da lesioni causate dall'esposizione a gas mostarda. 
 
Armi biologiche:
Nel 1973 l'Iran ratificava la Convenzione Internazionale sulle armi biologiche. Nonostante questo, l'Iran possiede avanzati programmi di ricerca microbiologici e di ingegneria genetica che servono a sostenere un'industria in grado di produrre vaccini di buona qualità che vengono utilizzati sia all'interno del paese che esportati all'estero, producendo ulteriori risorse.
 
I Droni:
Gli Stati Uniti hanno accusato l'Iran di fornire ai ribelli Houthi veicoli aerei senza pilota. Nonostante anni di sanzioni, l'Iran è stato anche in grado di sviluppare capacità di droni. Nel 2006 uno UAV iraniano riuscì ad individuare e ad inseguire la portaerei americana USS Ronald Reagan per 25 minuti, senza essere rilevato, ritornando poi indenne alla sua base.  In Iraq, i droni iraniani sono stati utilizzati dal 2016 nella lotta contro l'IS. L'Iran è anche entrato nello spazio aereo israeliano con droni armati gestiti dalle basi in Siria.Nel giugno 2019, l'Iran ha abbattuto un drone di sorveglianza degli Stati Uniti, sostenendo di aver violato lo spazio aereo iraniano sullo Stretto di Hormuz. L'altro aspetto del programma iraniano sui droni è la sua volontà di vendere o trasferire la sua tecnologia di droni ai suoi alleati e delegati nella regione, afferma Jonathan Marcus, corrispondente diplomatico e della difesa della BBC. Nel 2019, gli attacchi di droni e missili hanno danneggiato due importanti strutture petrolifere saudite. Sia gli Stati Uniti che l'Arabia Saudita collegarono questi attacchi all'Iran, anche se Teheran negò qualsiasi coinvolgimento e indicò una rivendicazione di responsabilità da parte dei ribelli nello Yemen.
 
Cyber Command:
A seguito di un grave attacco informatico nel 2010 alle strutture nucleari iraniane, l'Iran ha intensificato le proprie capacità nello spazio cibernetico. Si ritiene che l'Islamic Revolutionary Guards Corps (IRGC) abbia un proprio cyber-comando, che lavora allo spionaggio commerciale e militare. Nel 2012, i funzionari statunitensi hanno incolpato l'Iran per una serie di attacchi informatici alle banche statunitensi intesi a interrompere il traffico verso i loro siti web. Un rapporto militare degli Stati Uniti nel 2019 afferma che l'Iran aveva anche preso di mira compagnie aerospaziali, appaltatori della difesa, società energetiche e di risorse naturali e società di telecomunicazioni per operazioni di cyber spionaggio in tutto il mondo. Sempre nel 2019, Microsoft ha dichiarato che un gruppo di hacker che "proviene dall'Iran ed è collegato al governo iraniano" ha preso di mira una campagna presidenziale degli Stati Uniti e ha cercato di entrare nei conti dei funzionari del governo americano. L'altro aspetto del programma iraniano sui droni è la sua volontà di vendere o trasferire la sua tecnologia di droni ai suoi alleati e delegati nella regione, afferma Jonathan Marcus, corrispondente diplomatico e della difesa della BBC.
 
Conclusioni:
L'Iran non ha mai lanciato una guerra di aggressione nella storia moderna, ed i suoi leader formalmente aderiscono ad una dottrina che prescrive "no alla guerra preventiva." Gli stanziamenti militari pro-capite del paese sono i minori nella regione del Golfo Persico, ad eccezione degli Emirati Arabi Uniti. Raggruppate insieme, le difese aeree dell'Iran forniscono a Teheran un certo grado di deterrenza perché aumentano le difficoltà, le spese e il tempo necessari per lanciare attacchi aerei contro l'Iran, in particolare da attori regionali. Esse rappresentano una minaccia per i caccia non stealth a meno che non vengano soppressi e possono negare lo spazio aereo del Golfo Persico e dell'Iran a velivoli meno agili come il drone RQ-4N abbattuto a giugno 2019. Tuttavia, i SAM iraniani non fermeranno una campagna aerea concentrata da una potenza in grado di raccogliere una combinazione di missili a distanza, guerra elettronica e aerei invisibili. Queste hanno storicamente smantellato sistematicamente le reti di difesa aerea in Iraq, Libano e Libia. Oggi la grande rete di difesa aerea della Siria si sta dimostrando inefficace nel prevenire attacchi aerei israeliani, nonostante un'iniezione di SAM russi relativamente moderni. Tuttavia solo perché una minaccia può essere sconfitta non significa che sia necessariamente saggio farlo.
 
di Antonio Frate
 

Pensionamento per il Prowler, era stato l'aereo della strage del Cermis

Valutazione attuale:  / 0
Il 9 marzo in una cerimonia a Cherry Point si celebrerà il pensionamento dell'EA 6B Prowler. Tale velivolo, in forza allo USMC e US Navy, rimarrà tristemente famoso in Italia in quanto fu proprio uno di questi velivoli che impattò contro il cavo della funivia del Cermis, nelle Alpi, il 3 febbraio 1998, provocando la caduta di una cabina e la morte di 19 persone, di varia nazionalità, tra turisti passeggeri e il manovratore. Furono sottoposti a processo 4 militari dello US Marine Corp e la giustizia militare americana prosciolse il capitano Richard J. Ashby, pilota dell'aereo e il suo navigatore, dalle accuse di omicidio involontario e per negligenza (secondo l'ordinamento statunitense). In seguito furono riconosciuti colpevoli di ostruzione alla giustizia e condotta inadatta a un ufficiale per aver distrutto il nastro video registrato sull'aereo. Il velivolo, in servizio sin dai tempi del Vietnam, ha ricoperto l'importante ruolo di disturbatore elettronico, (EW, Electronic Warfare), la missione del Prowler è sempre stata quella di respingere, degradare e distruggere l'uso dello spettro elettromagnetico da parte del nemico. Tale funzione verrà in futuro svolta da diversi velivoli. Sebbene gli Stati Uniti tramite Marine Corps e Navy abbiano gradualmente messo fuori servizio il Prowler dal 2009, il suo graduale ritiro ha visto il carico di lavoro più pesante che mai. Quando il presunto Stato Islamico devastò l'Iraq nel 2014, gli EA-6B del VMAQ-2 e VMAQ-3 "Moon Dogs" volarono da Al Udeid e VAQ-134 "Garudas" a bordo della portaerei USS George H.W, che fu tra le prime unità a rispondere all'emergenza. Oltre alle missioni in corso sull'Iraq, i Prowlers sono volati in Siria per l'operazione Inherent Resolve. Nonostante la loro età, gli EA-6B sono stati importanti nella guerra aerea contro Daesh: hanno captato segnali radio "nemici" e hanno bloccato quelle frequenze per impedire ai terroristi di comunicare tra loro alla radio o al cellulare, o utilizzare trasmettitori portatili per attivare gli IED (Improvised Explosive Devices). Sebbene la Marina fosse il suo più grande operatore, il Prowler, nacque dalla necessità dei Marines di un aereo EW dedicato. Basato sulla struttura preesistente dell'Intruder A-6, Grumman (che si unì a Northrop nel 1994) sviluppò l'Intruder elettronico EA-6A negli anni '60 come soluzione temporanea fino a quando l'EA-6B entrò in servizio. Inoltre la Marina l'ha scelto per rimpiazzare anche i suoi vecchi EKA-3B Skywarrior EW. Il Prowler fece il suo debutto in Marina nel 1971 e svolse missioni sul Vietnam, mentre i Marines cambiarono gli EA-6A biposto con l'EA-6B a quattro posti nello stesso decennio. Da allora ha partecipato a tutte le principali operazioni militari statunitensi all'estero.  170 aeromobili furono prodotti fino al 1991. Per oltre quarant'anni, il Prowler è stato "in prima linea nella guerra militare elettronica che consente missioni di combattimento aereo di alto profilo". La missione principale del velivolo era di sostenere gli attacchi di attacco di terra distruggendo l'attività elettromagnetica del nemico e, come missione secondaria, di raccogliere l'intelligenza elettronica tattica all'interno di una zona di combattimento e, se necessario, attaccando i siti radar nemici con missili HARM. Il Prowler era quasi sei piedi più lungo e 5.000 libbre più pesante dell'Intruder. Era spinto da due motori turbojet Pratt & Whitney J52-P408A, (a differenza di altri velivoli della sua categoria dotati di turbofan) che gli consentivano di volare a velocità subsoniche fino a 566 nodi. Nel corso dei decenni i Prowlers sono stati regolarmente aggiornati attraverso programmi denominati Expanded Capability (EXCAP) e Improved Capability (ICAP). La modifica più consequenziale fu forse la capacità di sparare i missili anti-radiazioni ad alta velocità AGM-88 (HARM), che fu introdotta nel 1986 nella variante ICAP II Block 86. Ciò ha trasformato l'EA-6B in una piattaforma di soppressione della difesa aerea nemica (SEAD), una capacità che la sua controparte dell'aeronautica, il generale Dynamics EF-111A Raven, non ha mai posseduto. La variante finale di Prowler in servizio era l'ICAP III, introdotta nel 2005. Disponeva del ricevitore AN / ALQ-218 installato nell'aereo, visibile per il rigonfiamento in cima alla coda, e operante in combinazione con i jammer AN / ALQ -99 trasportati sotto la fusoliera e le ali. L'ICAP III aveva anche il jammer di comunicazioni AN / USQ-113 (V) 4 e poteva raccogliere l'intelligenza elettronica (ELINT), come con le varianti precedenti. I cinque punti d'attacco del Prowler consentivano di trasportare fino a quattro HARM o cinque ALQ-99. Di solito, tuttavia, un Prowler portava fino a due HARM per consentire almeno il trasporto di almeno due jamming pods e carburante in un serbatoio esterno. La versione Marine ICAP III ha ricevuto il pod di targeting AN / AAQ-28 (V) 4 LITENING; questo era usato principalmente per l'intelligence, la ricognizione e la sorveglianza, dal momento che l'EA-6B non portava altri ordigni oltre agli HARM. L'equipaggio della EA-6B era composto da un pilota e quattro Electronic Countermeasures Officers (ECMO); durante l'attacco, un ECMO era spesso comandante di missione. A seconda della missione, un Prowler a volte volava con due ECMO. Il ritiro dell'EF-111 dell'Aeronautica Militare ha lasciato il Prowler l'unico velivolo tattico EW in tutto l'inventario degli Stati Uniti. Sebbene mai abbattuti in combattimento o non abbiano guadagnato la reputazione di "fabbrica di vedove", 51 Prowlers sono stati persi durante la vita di servizio, causando 48 morti. È stato anche coinvolto in alcuni incidenti di alto profilo nel corso degli anni. La notte del 25 maggio 1981, un EA-6B del VMAQ-2, per coincidenza, atterrò a bordo della USS Nimitz troppo a destra rispetto alla linea centrale della cabina di pilotaggio e si schiantò contro una fila di aerei parcheggiati, provocando una grande esplosione. In uno dei peggiori disastri della storia, 14 membri dell'equipaggio sono stati uccisi e altri 45 feriti, insieme alla completa distruzione di interi piani e danni considerevoli agli altri. Oltre al citato incidente del Cermis, sempre nel 1998, la notte dell'8 novembre, un Navy EA-6B del VAQ-130 "Zappers" fu richiamato per atterrare sulla USS Enterprise mentre l'area di atterraggio era ancora occupata da un Lockheed S-3B Viking. Il Prowler fece un ultimo tentativo per sfuggire alla collisione, ma era troppo tardi: colpì l'S-3, provocando un'esplosione e un incendio. Miracolosamente, i due membri dell'equipaggio del Vicking sopravvissero, ma tutti e quattro i membri dell'equipaggio del Prowler perirono. A partire dal 2009 l'EA-6B è stato gradualmente rimpiazzato dal Boeing EA-18G Growler. Come il Prowler, l'EA-18G è stato adattato da una cellula esistente, il Super Hornet F / A-18E / F. Ma mentre l'EA-6B non ha conservato molte delle funzionalità dell'A-6, il Growler conserva molte delle caratteristiche del Super Hornet. Ad esempio, il Growler porta armi aria-aria, permettendogli di difendersi in combattimento. Il Prowler non aveva tale capacità ed era praticamente indifeso contro gli attacchi, richiedendo in tal modo una scorta, distogliendo F-14 e F / A-18 da altre missioni critiche. Il Growler è anche altamente automatizzato. Il ritiro del Prowler lascia il C-2A (R) Greyhound e l'E-2D Advanced Hawkeye come unici aeromobili da portaerei Grumman. Con quasi mezzo secolo di servizio da vantare, l'EA-6B supera in anzianità di servizio anche il leggendario F-14 Tomcat, altro prodotto Grumman, insieme al suo progenitore, l'A-6. In realtà, piuttosto che l'obsolescenza dei sensori EW (Electronic Warfare) a bordo, il problema principale che ha colpito la flotta dei Prowler è che non è un aereo facile su cui lavorare. Al giorno d'oggi, i componenti che devono essere sostituiti non sono facilmente reperibili come in passato. L’US Navy che ha ritirato i Prowler nel 2015 li rimpiazzerà con l'EA-18G GROWLER, versione per guerra elettronica e SEAD del SUPER HORNET. L'USMC invece utilizzerà tutte le piattaforme aeree del suo arsenale: F-35B e C, oltre a impianti  EW in pod dedicati e capaci di lavorare in network. Ad esempio, il sistema ALQ-231 INTREPID TIGER II (IT II), una famiglia di sistemi guerra elettronica, inizialmente nata per disturbare le comunicazioni avversarie, che si sta evolvendo per jammare in collaborazione con i radar, nella versione X. I pod INTREPID TIGER II, in differenti forme, sono già integrati sugli AV-8B HARRIER e F/A-18A-D e sugli elicotteri UH-1Y VENOM, con attività d'integrazione pianificate o in corso anche sugli AH-1Z VIPER, su MV-22B OSPREY e KC-130J, come parte del kit dei “tanker-cannoniera” HARVEST HAWK. Un payload IT II è in sviluppo anche per gli UAS MQ-21 INTEGRATOR e il futuro grande UAV a decollo e atterraggio verticale MUX avrà a sua volta un ruolo nella guerra elettronica. 
 
di Antonio Frate
 

La Difesa dell'Iran (prima parte)

Valutazione attuale:  / 0
La Difesa dell'Iran include le forze armate, le Guardie della Rivoluzione Islamica e le forze di polizia. 
 
Forze armate:
Le forze armate iraniane sono composte da quattro branche, stimate in 820.000 effettivi: l'Esercito della Repubblica Islamica dell'Iran, con 650.000 soldati; la Marina militare della Repubblica islamica dell'Iran con 70.000 marinai e portuali; la Forza Aerea della Repubblica Islamica dell'Iran (IRIAF) con 100.000 tra aviatori e avieri; la branca della Difesa Aerea della Repubblica Islamica dell'Iran (IRIAD), recentemente costituita e derivata dalla IRIAF.
 
Guardiani della Rivoluzione Islamica:
Il Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica, noto anche come Pasdaran o Guardiani della Rivoluzione, di circa 150.000 unità combattenti, divise in cinque branche: Esercito dei Guardiani della Rivoluzione Islamica; Marina dei Guardiani della Rivoluzione Islamica; Aeronautica dei Guardiani della Rivoluzione Islamica; Forze Quds o Forze di Gerusalemme (forze speciali); i Basij.
 
La Forza Quds:
La Forza Quds, già guidata dal generale Soleimani, conduce operazioni segrete all'estero per l'IRGC e riferisce direttamente al leader supremo dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei. Si stima forte di circa 5.000 unità. L'unità è stata schierata in Siria, dove ha consigliato militari fedeli al presidente siriano Bashar al-Assad e ha armato le milizie sciite che combattevano con loro. In Iraq, ha sostenuto una forza paramilitare dominata dagli sciiti che ha contribuito alla sconfitta del gruppo dello Stato islamico. Tuttavia, gli Stati Uniti affermano che la forza Quds abbia un ruolo più ampio fornendo finanziamenti, addestramento, armi e attrezzature alle organizzazioni che Washington ha designato come gruppi terroristici in Medio Oriente. Questi includono il movimento Hezbollah in Libano e la Jihad islamica palestinese.
 
Basij:
I Basij costituiscono una forza paramilitare composta da volontari, controllata dalle Guardie della Rivoluzione Islamica. L'entità numerica, l'addestramento, e la motivazione di queste forze non sono chiari. Secondo le fonti iraniane è composta da 12,6 milioni di persone, incluse donne, tra questi attorno a 3 milioni sarebbero da considerare abili al combattimento. 
 
L'industria della Difesa: 
Buona parte degli armamenti iraniani sono stati importati dagli Stati Uniti e dall'Europa prima della Rivoluzione iraniana del 1979. Tra il 1971 e il 1975, lo Shah intraprese una sostenuta campagna di acquisti, ordinando armamenti per circa 8 miliardi di dollari dell'epoca soltanto dagli Stati Uniti. Questo mise in allerta il Congresso degli Stati Uniti, che nel 1976 rese più stretta una legge del 1968 che vincolava le esportazioni di armi, rinominandola "Arms Export Control Act". Gli USA continuarono a vendere enormi quantitativi di armi all'Iran, fino al 1979.  Dopo la rivoluzione islamica, l'Iran rimase fortemente isolato e in carenza di esperienza tecnologica. A causa delle sanzioni economiche e dell'embargo d'armi esercitato dagli Stati Uniti e dalla NATO, l'Iran dovette ricorrere alla propria industria per costruire armamenti e parti di ricambio (molti di fabbricazione americana) dato che vi erano pochi paesi disposti a commerciare con l'Iran. Al Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica venne dato l'incarico di creare quello che oggi è la Industria Militare Iraniana. Sotto il loro comando l'industria militare iraniana si espanse enormemente, ed assieme agli enormi stanziamenti del Ministero della difesa iraniano versati all'industria missilistica, l'Iran presto accumulerà un vasto arsenale di missili. Nel 1973 furono costituite le Iran Electronics Industries (IEI). La compagnia venne stabilita nel tentativo di organizzare per la prima volta l'assemblaggio, aggiornamento e riparazione delle armi importate. La Sasadjah (Sazemane Sanaye Defa) iraniana è stata la prima struttura islamica ad aver intrapreso passi nel costituire un'industria militare autonoma servendosi di reingegnerizzazione applicata alle armi sovietiche come i razzi anticarro RPG-7, le katiuscia BM-21 "Grad", e i missili antiaerei portatili "Strela" già nel lontano 1979.  Dal 1992, l'Iran ha cominciato a produrre i propri tank, APC, sistemi radar, missili guidati, sottomarini, navi e velivoli da combattimento. Molti sostengono che durante gli anni novanta Israele abbia venduto all'Iran parti di ricambio di F-14 Tomcat, di altri aerei (F-4 Phantom) e altri tipi di armi. Molti missili sono stati costruiti in Iran con l'aiuto di ditte e ingegneri russi e nordcoreani, ed una varietà di velivoli robotici UAV da spionaggio. I problemi e le sanzioni economiche hanno ostacolato le importazioni di armi iraniane, che sono relativamente piccole rispetto a quelle di altri paesi della regione. Il valore delle importazioni della difesa iraniana tra il 2009 e il 2018 era equivalente a solo il 3,5% delle importazioni dell'Arabia Saudita nello stesso periodo, secondo l'Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma. La maggior parte delle importazioni iraniane proviene dalla Russia e il resto dalla Cina.
 
Capacità missilistica:
Le capacità missilistiche dell'Iran sono una parte fondamentale della sua abilità militare. L'Iran ha lanciato più di una dozzina di missili in due basi in Iraq che ospitano forze statunitensi. I rivali regionali come Israele e Arabia Saudita, insieme a Stati Uniti e Regno Unito, dispongono della tecnologia per eseguire attacchi aerei di precisione. Un rapporto del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti descrive le forze missilistiche del paese come le più grandi del Medio Oriente, comprendendo principalmente missili a corto e medio raggio. Non è possibile fornire cifre precise, ma il Centro per gli studi strategici e internazionali con sede negli Stati Uniti afferma che l'Iran ha migliaia di missili di oltre una dozzina di tipi diversi. Il missile Qiam-1, ad esempio, è stato ampiamente prodotto dal 2011, ha un'autonomia di 700 km e un carico utile di 750 kg. È stato utilizzato dall'Iran contro i combattenti dell'IS nel giugno 2017. Le varianti del missile balistico a portata intermedia Shahab-3 hanno un carico utile di oltre 750 kg e una portata verso l'alto di 1.500 km. L'Iran ha fino a 50 lanciatori di missili balistici a medio raggio e fino a 100 lanciatori di missili balistici a corto raggio, secondo l'Istituto internazionale di studi strategici con sede nel Regno Unito. L'Iran sta inoltre testando la tecnologia spaziale per consentirle di sviluppare missili intercontinentali a più lungo raggio. Il 2 novembre del 2006, l'Iran iniziò una serie di esercitazioni militari, durate 10 giorni, che culminarono col lancio di molti missili senza testata di guerra. La televisione di stato iraniana riferì il lancio di dozzine di missili che includevano i Shahab-2, Shahab-3 e Ghadr-110. I missili percorsero traiettorie da 300 km fino a 1 300 km. Esperti iraniani hanno apportato alcune modifiche ai missili Shahab-3, installando testate a grappolo con la capacità di portare 1.400 submunizioni. Questi lanci vennero eseguiti poco dopo gli esercizi militari eseguiti nel Golfo Persico dagli Stati Uniti ed i suoi alleati il 30 ottobre del 2006, che avevano uno scopo addestrativo per bloccare  qualsiasi arma di distruzione di massa. Alcuni analisti pensano che l'Iran abbia iniziato lo sviluppo di un progetto per missili ICBM/IRBM, noto come Shahab-4 con una gittata di 3000 km; il programma avviene in parallelo con lo sviluppo di un lanciatore satellitare noto come IRIS.  Il programma missilistico a lungo raggio è stato sospeso dall'Iran in seguito all'accordo nucleare del 2015, secondo il Royal United Services Institute (Rusi), ma questo potrebbe ora riprendere a causa dell'incertezza che circonda quell'accordo. In ogni caso molti obiettivi in Arabia Saudita e nel Golfo e probabilmente anche in Israele si troverebbero nel raggio d'azione degli attuali missili iraniani a corto e medio raggio.
 
di Antonio Frate

Il futuro delle armi militari portatili: nuovi fucili da cecchinaggio e mitragliatrici leggere

Valutazione attuale:  / 0
A seguito di numerosi test effettuati il SOCOM (il Comando delle Forze Speciali Americane) adotterà per questo nuovo anno fucili da cecchinaggio calibro 6,5x49 mm Creedmoor. Tale munizione sostituirà gli attuali fucili sniper in 7,62x51 mm NATO. Sono stati testati tre fucili: l’SR-25 in 7,62 NATO, l’M-110 in 6,5 e l’Mk-20 Ssr (Mk-17 SCAR-H in versione sniper) in 260 Remington. Il 6.5 ha dimostrato di avere ottima potenza sui 1000 m e migliore precisione e resistenza al vento. Il Corpo dei Marines ha inoltre ordinato 27.000 nuovi fucili. Si mandano in pensione gli M16A2, che hanno resistito in servizio per la loro precisione, e si acquistano gli HK 416, già adottati da altri reparti, e gli M110A1 da cecchinaggio in 7,62 NATO, facilmente modulabili con il modello in 6,5 del SOCOM. Come è noto nel settore il calibro standard NATO 5,56 mm non soddisfa in scenari come l'Afghanistan. Gli M4, specie con canna da 10,5 pollici, soffrono di inferiorità in scontri con i Kalashnikov da 7,62x39 mm.  Negli anni 2000 era stato presentato il fucile M468, col calibro 6,8, mai entrato in produzione di serie. Recentemente è stata diffusa la notizia che gli USA avrebbero adottato tale munizione intorno al 2023/4, per equipaggiare reparti in prima linea su scenari quali l'Afghanistan. Ora però è anche chiaro che si sta ricercando una soluzione ottimale. Il Maj. Jason Bohannon, capo del ramo di letalità del Centro di eccellenza di Manovra dell'Esercito a Fort Benning, Georgia, e Matt Walker, vicedirettore del ramo e sergente maggiore in pensione, hanno rilasciato una intervista alla rivista Army Times sugli ampi sforzi nella ricerca e sviluppo sulle armi di piccolo calibro. Gli studi proseguono da anni, si è valutata l'ipotesi di una nuova famiglia d'armi in 5,56 mm o, come migliore opzione, di un nuovo calibro di circa 6,5-7mm. Si tratta di una storia con origini antiche. Partendo dallo sviluppo del fucile M1 di John Garand negli anni '20, si ricorda che a quel tempo, Garand costruì sia una calibro 30 sia una calibro 276 dello stesso fucile. Ma un surplus di munizioni calibro 30 della prima guerra mondiale, oltre ai vincoli finanziari della Grande Depressione, ha portato gli alti funzionari della difesa e leader politici, ad ordinare un fucile calibro 30. Il progetto dell'M1 alla fine si evolse in M14. Entrambi i fucili condividono un alesaggio di 7,62 mm o 30. Ma l'M14 fu presto scartato quando, negli anni '60, il Gen. dell'Air Force Curtis LeMay acquistò la prima versione dell'M16 per alcune unità dell'Aeronautica. L'M16 fu quindi adottato e messo in servizio per il Vietnam, dove le truppe riportarono frequenti inceppamenti e malfunzionamenti nelle prime versioni dell'arma. Con numerose evoluzioni si passò all'M4, di cui i militari si dicono soddisfatti. Ma ormai secondo Bohannon l'invecchiamento della piattaforma M16 / M4 si avvicina alla fine del suo ciclo di vita. Le critiche riguardano l'uso di armature del nemico, le distanze di fuoco sui nuovi scenari, alcuni problemi di inceppamento. Oltre al fucile d'assalto, si prevede di sostituire le attuali mitragliatrici in tutti i calibri quali l'M249 Minimi da 5,56 mm, l'M240 L da 7,62x51 mm NATO e la storica Browning M2 50. Recentemente sono state acquistate per i marines numerose M27, versione superiore all'M4 in termini di affidabilità e gittata più ampia. Il 31 agosto 2018 il Dipartimento della Difesa ha annunciato lo stanziamento di 13,4 milioni per l'acquisto di mitragliatrici FN MK46 (5,56mm) e Mk 48 (7,62 NATO). Si tratta di versioni migliorate dell'M249. La SOCOM sta inoltre sviluppando munizioni polimeriche in 6,5 mm per ridurre il peso. La ricerca attuale mostra un polimero di 6,5 mm che riduce il peso di un terzo rispetto al 7,62 mm, raggiungendo quasi lo stesso peso della munizione in ottone tradizionale da 5,56 mm. La Textron Systems, una società privata del settore della difesa, ha condotto uno studio di calibro usando una cartuccia calibro 264 appositamente progettata che, secondo la società, ha prodotto “effetti terminali superiori a 7,62 mm della NATO a 1.200 metri” sia nella carabina sia nella mitragliatrice. I dati forniti dalla compagnia hanno mostrato che la mitragliatrice è più leggera di 7 libbre rispetto alla M240L da 7,62 mm con 800 colpi, riducendo il carico di combattimento di 27 libbre. La mitragliatrice è anche più leggera della M249 SAW, secondo Paul Shipley, capo ingegnere degli armamenti leggeri per la compagnia. I progettisti di armi con il Comando Operazioni Speciali degli Stati Uniti e il Corpo dei Marines potrebbero presto produrre una nuova mitragliatrice che sostituirà sia la M240 da 7,62 mm nella fanteria che il “Ma Deuce” M2 calibro 50 in alcune unità. La nuova mitragliatrice userebbe una potente cartuccia a lungo raggio che è stata integrata in alcuni fucili da cecchino di operatori speciali e sprigiona gran parte della stessa letalità a intervalli simili alla calibro 50 - ma in dimensioni molto ridotte. Funzionari dell'ufficio per lo sviluppo delle armi del Comando Operazioni Speciali degli Stati Uniti affermano che la mitragliatrice potrebbe entrare in servizio entro tre anni. Il SOCOM e il Corpo dei Marines hanno pubblicato un avviso all'industria per le fonti per un massimo di 5.000 delle armi camerate in 338 Norma Magnum l'anno scorso. In tiro automatico col 338 NM si offre un vantaggio tale da poter sostituire sia l'M240 per la fanteria di marina, sia la mitragliatrice M2 su alcuni veicoli e velivoli. Gli esperti dicono che l'arma ha un rinculo simile a quello dell'esistente 7,62 mm ma racchiude una potenza che si avvicina al calibro 50 a distanze estese. Il SOCOM vuole un'arma in grado di sparare da 500 a 600 colpi al minuto e colpire bersagli a 2.000 metri. Il 338 NM ha capacità perforanti superiori ai 7.62 mm e gittata di oltre i 2.000 metri, mentre gli altri due calibri da cecchino - 300 Norma Magnum e 7.62 NATO - saranno utilizzati per distanze minori, o nel caso del 7.62 mm, anche per l'addestramento. L'Advanced Sniper Rifle dovrebbe entrare in forze anche nell'anno fiscale 2021 e alla fine sostituirà l'attuale Mk13, un fucile da cecchino 300 Winchester Magnum con una portata di 1.200 m che i marines hanno recentemente adottato per sostituire alcuni dei loro M40 da 7.62 mm. A Las Vegas la Sig Sauer ha tenuto una dimostrazione di fuoco con la sua recente 338 Norma Magnum, mitragliatrice alimentata a cinghia all'Annual Shooting, Hunting and Outdoor Trade. E' disponibile anche in 7,62 NATO. La Sig Sauer Lightweight Machine Gun o SLMG, pesa 20 chili e, con un calcio pieghevole, è significativamente più leggera dell'attuale M240B, mitragliatrice da 7,62 mm. La società spera anche che una variante dell'arma sarà in corsa entro la fine dell'anno per sostituire l'Arma Automatica Squadra dell'Esercito e del Corpo dei Marines, sia per sostituire l'M240 nella maggior parte degli scenari tattici, che per rimpiazzare mitragliatrici calibro 50 montate su veicoli, barche e aerei.
 
di Antonio Frate