Altre missioni
L'Italia contribuisce alla difesa dello spazio aereo del Montenegro
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- Creato Martedì, 05 Giugno 2018 19:35
- Ultima modifica il Lunedì, 10 Settembre 2018 08:21
- Pubblicato Martedì, 05 Giugno 2018 19:35
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Terminata l'esercitazione internazionale Italian Minex 2018
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- Creato Mercoledì, 30 Maggio 2018 09:13
- Ultima modifica il Mercoledì, 06 Giugno 2018 09:30
- Pubblicato Mercoledì, 30 Maggio 2018 09:13
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Termina l'impegno della fregata Espero nell'operazione Nato Sea Guardian
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- Creato Lunedì, 14 Maggio 2018 16:44
- Ultima modifica il Lunedì, 28 Maggio 2018 10:09
- Pubblicato Lunedì, 14 Maggio 2018 16:44
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Da oggi a mercoledì 16 maggio, la fregata Espero della Marina Militare sosterà nel porto di Souda, nell’isola di Creta (Grecia), al termine del suo impegno nell’ambito dell’Operazione NATO Sea Guardian. Nave Espero è partita lo scorso 23 aprile dalla base navale di Taranto e dopo una fase di integrazione e addestramento con le altre navi alleate, il 28 aprile ha iniziato le operazioni di pattugliamento nel Mediterraneo orientale. La Sea Guardian è una operazione altamente flessibile in grado di assolvere un ampio spettro di compiti nell’ambito della sicurezza marittima che includono la sorveglianza degli spazi marittimi di interesse (Maritime Situational Awareness) e il contrasto al terrorismo marittimo, assicurando nel contempo la formazione a favore delle forze di sicurezza dei paesi rivieraschi (Maritime Security Capacity-Building). Oltre a queste attività, le forze navali assegnate all’operazione, quando specificatamente autorizzate, possono effettuare attività di interdizione marittima, di tutela della libertà di navigazione, di protezione delle infrastrutture marittime sensibili e il contrasto alla proliferazione delle armi di distruzione di massa. Nave Espero al comando del Capitano di Fregata Giorgio Occhetto, è una fregata anti sommergibile appartenente alla Classe Maestrale. Varata il 19 novembre 1983 ed entrata in servizio il 4 maggio 1985, la nave ha un equipaggio di circa 160 militari, tra uomini e donne, comprensivo dei team specialistici della Brigata Marina San Marco e della componente aerea della Marina Militare con un elicottero AB212 imbarcato.
fonte Stato Maggiore della Difesa
I militari della Brigata Marina San Marco addestrano le Forze Speciali della Marina libica
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- Creato Giovedì, 17 Maggio 2018 19:29
- Ultima modifica il Giovedì, 17 Maggio 2018 19:33
- Pubblicato Giovedì, 17 Maggio 2018 19:29
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Locked Shields 2018, la maggiore esercitazione di cyber-defense
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- Creato Venerdì, 27 Aprile 2018 10:55
- Ultima modifica il Mercoledì, 06 Giugno 2018 09:32
- Pubblicato Venerdì, 27 Aprile 2018 10:55
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Si è conclusa oggi la più grande ed avanzata esercitazione internazionale di Cyber Defense al mondo, organizzata dal Centro di Eccellenza della NATO per la Difesa Cibernetica (CCDCOE - NATO Cooperative Cyber Defence Centre of Excellence) di Tallinn, in Estonia. Con più di 1000 esperti provenienti da circa 30 differenti Nazioni e più di 2500 attacchi virtuali simulati, la Locked Shields è una esercitazione che ha lo scopo di addestrare gli esperti del campo della sicurezza dei sistemi informatici nazionali attraverso una serie di simulazioni di attacchi cyber alle reti informatiche di una base militare: attacchi ad aeromobili a pilotaggio remoto, al sistema elettrico, al sistema di comando e controllo ed altre infrastrutture operative essenziali per la sopravvivenza di una base militare. L’annuale esercitazione si è svolta dal 23 al 27 aprile e l’Italia ha partecipato con una squadra di informatici provenienti dalle Forze Armate che, durante l’esercitazione, hanno avuto modo di collaborare con gli esperti di settore delle altre nazioni partecipanti, degli istituti di ricerca, delle Università e con gli esperti provenienti dall’industria di settore, confrontandosi tutti attori che, in caso di attacco reale, potrebbero essere coinvolti in situazioni simili. Negli ultimi anni le avanzate tecnologie hanno reso il mondo sempre più digitalizzato e inter-connesso, generando al contempo anche una serie di minacce cibernetiche che sfruttano i bug insiti nei software che regolano, ormai, una moltitudine di attività umane. Il settore della Difesa da sempre attinge alle tecnologie più avanzate e circa il 60% delle attività militari di una Nazione moderna ha una componente cibernetica e ciò ha imposto alle Forze Armate di dotarsi delle necessarie contromisure alle nuove minacce cyber. In Italia proprio in quest’ottica è stato concepito il Comando Interforze per le Operazioni Cibernetiche (CIOC), in linea con gli obiettivi definiti sia in ambito europeo sia in ambito NATO che comprendono la realizzazione di solide capacità di cyber defence e di protezione delle infrastrutture. Il CIOC è già operativo e proiettato verso la piena capacità nel 2019.
fonte Stato Maggiore della Difesa
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