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I nuovi sottomarini U212 NFS della Marina Militare

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Il giorno 11 gennaio 2022 si è tenuta presso il Cantiere Integrato Fincantieri di Muggiano (La Spezia) la cerimonia di varo della fase produttiva dell'U212 NFS. Il programma sarà gestito tramite l'OCCAR, che con 20 anni di esperienza ha una comprovata esperienza nel soddisfare e superare le richieste dei suoi Stati partecipanti nello stabilire nuovi programmi e fornire nuove capacità di difesa. OCCAR assicurerà che lo sviluppo del Programma sia in linea con i più avanzati criteri di System Engineering, Through Life Management, Risk Management e Qualità. Ciò contribuirà a portare il programma alla ribalta dell'attenzione internazionale. Già il 29 novembre 2021, presso la sede della Divisione Programma U212 NFS (Near Future Submarine) a Roma, il Direttore dell'OCCAR ha presentato l'organizzazione e ha fornito una panoramica del portfolio dei Programmi. Si è concentrato sul Programma U212 NFS, le relazioni in corso con le Organizzazioni Partner Internazionali (nel Defence Cooperation Framework) e le opportunità future. Il programma U212 NFS (Near Future Submarine) è il progetto sottomarino più ambizioso e innovativo intrapreso dall'Italia. La proprietà intellettuale dell’U-212 NFS appartiene alla stessa Fincantieri, quindi il progetto garantisce il ritorno alla progettazione e produzione sovrana di sottomarini AIP dell'industria italiana. Il Programma U212 NFS potrebbe integrare ulteriori Nazioni partecipanti che desiderano cooperare nel settore sottomarino, comprese quelle che attualmente non sono Stati membri dell'OCCAR. I nuovi sistemi innovativi saranno anche adattati in vista del retrofit di unità precedenti. Il progetto è un’evoluzione del programma U212A, condotto in collaborazione con i tedeschi di Thyssenkrupp Marine Systems (Tkms), che ha portato alla realizzazione dei sottomarini– “Todaro”, “Scire'”, “Venuti” e “Romei”, consegnati da Fincantieri tra il 2006 e il 2017 – e di sei tedeschi. I 4 nuovi sottomarini U 212 NFS  rimpiazzeranno i classe SAURO 3a e 4a serie (PELOSI, PRINI, LONGOBARDO e GAZZANA PRIAROGGIA) ancora in servizio per mantenere la componente subacquea costituita da 8 unità (come previsto anche dalle “Linee di indirizzo strategico” 2019-2034 della MM).
 
I COMPITI ASSEGNATI- Il Programma U212 NFS svolgerà quotidianamente molti compiti diversi a beneficio dell'Italia, della NATO e della UE. I compiti spazieranno dalle missioni puramente militari alle operazioni relative alla sicurezza delle rotte di approvvigionamento energetico (per la presenza di risorse dei fondali marini o alle infrastrutture sottomarine), alla difesa delle frontiere esterne e salvaguardare le infrastrutture marittime, comprese le infrastrutture essenziali offshore e subacquee, alla libertà di navigazione, all'antipirateria, al rispetto del diritto internazionale, alla lotta al terrorismo.
 
I COSTI- Il valore complessivo del contratto per i primi due battelli, che dovrebbero essere consegnati rispettivamente nel 2027 e nel 2029, comprensivo di supporto logistico decennale, è di 1,35 miliardi di euro. Il contratto copre anche l’opzione per una seconda coppia di battelli, da consegnare successivamente. Il valore complessivo della commessa raggiunge quindi i 2,3 miliardi.
 
PRIMA BATTERIA AGLI IONI-LITIO INTRODOTTA SU UN SOTTOMARINO EUROPEO- Mentre l'U 212A monta una batteria al piombo (EnerSys-Hawker (Hagen), in Italia è stato avviato un programma militare di ricerca sulle batterie agli ioni di litio. Non occuperà un volume maggiore di quello occupato dalla batteria al piombo. La tecnologia LiFePO4 (Litio Ferro Fosfato) garantirà più stabilità alle alte temperature e ai vincoli meccanici, aderendo ai requisiti di sicurezza militare per quanto riguarda la prevenzione dei rischi incendio ed esplosione.  La futura batteria LiFePO4 sarà composta da un certo numero di celle da 65 Ah collegate in serie e racchiuse secondo un numero indeterminato in una cassa di acciaio inossidabile. Il suo ruolo sarà quello di fornire protezione antiurto alle celle e di assicurare un gradiente di temperatura uniforme. Un circuito di raffreddamento attraversa ogni scatola, con l'aggiunta di dispositivi di sicurezza passivi e attivi. Temperatura, corrente e tensione sono monitorate per poter isolare celle che registrano scostamenti di funzionamento eccessivamente grandi dal range di funzionamento della batteria, al fine di proteggere le celle adiacenti. Sono state adottate misure contro l’invecchiamento chimico e meccanico. La batteria beneficerà di un’architettura aperta. Il LiFePO4 nasce all’Università del Texas nel 1996 come un materiale catodico per le batterie al litio. Garantisce i seguenti vantaggi: una bassa corrente di auto-scarica; la vita media supera abbondantemente i 2.000 cicli completi di vita utile; una ottima stabilità in tensione; effetto di AGING relativamente basso anche ad alte temperature; celle commercialmente disponibili in diversi formati. Gli  svantaggi: l’energia specifica di un accumulatore LFP è inferiore a un accumulatore LiCoO2; possono subire dei malfunzionamenti se scaricate più del 66%, quindi è consigliato un periodo di rodaggio che però, con nuovi catodi, non è più necessario. Le batterie LFP soffrono durante la ricarica rapida, ma i nuovi catodi, permettono correnti di carica pari anche di 5-7 volte la capacità nominale.
 
CAPACITA' DI NAVIGAZIONE IN IMMERSIONE- I battelli a propulsione air independent, per il loro contenuto tecnologico, hanno spostato gli equilibri tra unità nucleari e convenzionali creatisi nel dopoguerra (a favore di questi ultimi). Tuttavia anche con questa nuova tecnologia un SSK AIP non competerà con un SSN in velocità data la differenza di potenza installata. Gli U212 già oggi garantiscono una autonomia in immersione che gli consente di operare per almeno due settimane (ormai 3!) in immersione senza snorkel, valore 6-7- volte superiore a quello di un sommergibile convenzionale senza AIP. Per sottomarini di quelle dimensioni due-tre settimane continuative in mare sono considerabili il massimo sostenibile dall’equipaggio, sufficienti per l’espletamento di operazioni in bacini come il Mediterraneo. L’autonomia in immersione degli NFS sarà di circa 30 giorni. Le nuove celle a combustibile più piccole e potenti consentono di installarne di più nello stesso spazio; con un  sottomarino più grande, si può generare con le sole celle a combustibile potenza per navigare a 10-12 nodi senza l’ausilio delle batterie che, essendo al litio-ferro, sono più piccole di un terzo delle attuali; quindi, se ne potrebbero installare il triplo accoppiate ad un motore/ generatore di una potenza adeguata, garantendo spunti di velocità importanti. 
 
CLIMATIZZAZIONE- Gli U212 NFS utilizzano un nuovo sistema di condizionamento per le operazioni in acque e climi tropicali, come l’Oceano Indiano, nell’ambito nel bacino di operazioni previsto dal “Mediterraneo Allargato”.
 
IL SISTEMA PROPULSIVO: DIESEL-ELETTRICO + FUEL CELL POLYMER ELECTROLYTE MEMBRANE- Gli U212 NFS manterranno lo stesso schema propulsivo diesel/elettrico delle piattaforme U212A:
-  il motore diesel MTU 16VTB396 SE84 da 3120 kW accoppiato all’alternatore Piller (l'opzione è tra una versione più potente dell’MTU 16V396, di Tipo 209 PN / Tipo 214 da 2692 CV / 1980 kW o conservare l'MTU 12V4000 (2012 CV / 1500 kW) del Tipo 212 CD. Sarebbe conveniente che l’incapsulamento dei motori diesel previsto per i sottomarini svedesi del programma A26 e anche per il Tipo 212 CD sia adottato anche dal  212 NFS.
- il motore elettrico a magneti permanenti Permasym da 2850 kW,
- il complesso di celle a combustibile fornito dalla TkMS e basato sulle Fuel Cell di tipo PEM (Polymer Electrolyte Membrane) Sinavy Siemens da 272 kW di potenza elettrica, 
- sistema di stoccaggio e gestione dell’energia scaturito dal progetto ‘Far Seas’ del PRNM.
 
SOLLEVAMENTI NON PENETRANTI CALZONI-L3 HARRIS- Avranno un nuovo design della falsatorre, attuatori elettrici per tutti i sollevamenti degli alberi presenti. Saranno sollevamenti non penetranti nello scafo (eccetto che per il periscopio d’attacco con una visione diretta dell’esterno) del tipo (E-UMM, Electric-Universal Modular Mast) forniti dalla Calzoni, facente parte del gruppo statunitense “L3Harris”, soluzione già adottata in via parziale sui battelli classe Todaro e diffusa sui sottomarini nucleari della US Navy. 
 
IL RIVESTIMENTO ANECOICO “STEALTH” A BASE DI META-MATERIALI DEI NUOVI U 212 NFS- I meta-materiali sono composti macroscopici costruiti artificialmente, costituiti di celle elementari che possono avere disposizione periodica o anche non periodica, ma che devono soddisfare la condizione di avere dimensioni molto più piccole della lunghezza d’onda della radiazione con cui interagiscono.  Il meta-materiale è un mezzo artificiale che dal punto di vista elettromagnetico, esibisce proprietà che vanno al di là di quelle possedute dagli ordinari mezzi naturali. Dopo le oramai innumerevoli applicazioni aeronautiche, si avvicina a grandi passi anche l’utilizzo di questa tecnologia anche nei mezzi subacquei.
 
IL TRASPORTO VEICOLI SUBACQUEI AUTONOMI (AUTONOMOUS UNMANNED VEHICLES, AUV)- Sono in grado di estendere le capacità esploranti ISR occulte dei battelli grazie alla possibilità di tali veicoli di poter imbarcare suite di sensori ed operare in ambienti operativi non permissivi e ostili senza mettere in pericolo la piattaforma madre, o operare in bassi fondali ed acque ristrette. L’U212 NFS (come i 212A), disporrà di capacità di supporto all’impiego degli operatori del Gruppo Operatori Incursori (GOI).
 
LE ARMI IMBARCATE- Il nuovo “NFS” sarà dotato di sei tubi da 533 mm per i siluri pesanti Leonardo Black Shark Advanced (BSA) e missili da crociera per attacchi terrestri e UUV.   Il Black Shark Advanced (BSA), evoluzione dell’A184, utilizzando i più avanzati sistemi ECCM e sonar. I progressi subiti dal motore elettrico e batteria hanno garantito un aumento di portata e velocità. Il nuovo BSA armerà già le classe Todaro, con circa 80 siluri attesi e i nuovi Pattugliatori classe Paolo Thaon di Revel (versione full), con due lanciatori sotto il ponte di volo. I nuovi missili cruise in dotazione agli u212 NFS saranno o il TOMAHAWK o lo SCALP NAVAL (al momento favorito) che garantirebbe una maggiore autonomia. 
 
IDRODINAMICA MIGLIORATA ED ESTENSIONE DELLO SCAFO- L’idrodinamica migliorata dello scafo Tipo 212 NFS trarrà vantaggio dal Propeller Boss Cap Fins (PBCF) e una nuova forma delle barre di immersione; l’acqua che scorre lungo lo scafo viene pre-turbinata prima di raggiungere le pale del propulsore al fine di ridurre il rumore generato dalla cavitazione. La prua del Type 212 NFS sarà ridisegnata per aumentare la discrezione acustica dai sonar multi-statici. L’acciaio dello scafo sarà italiano e non più tedesco, ma sempre amagnetico, con limite elastico alto (HY100) per poter sostenere immersione operativa compresa tra 350 e 400 metri. Il Tipo 212 NFS otterrà l’allungamento dello scafo da 55,9 a 57,2 metri rispetto all'U 213/212, in corrispondenza della falsatorre e della camera di manovra che a partire dai moderni tipo U212A viene denominata CIC (Combat Information Centre). Mentre in totale la lunghezza dei nuovi sottomarini raggiungerà i 58,3 metri; il dislocamento in immersione raggiungerà le 1.750 tonn. L’allungamento incrementerà anche gli spazi per le casse del combustibile e quindi l’autonomia della piattaforma con il sistema propulsivo diesel/elettrico.
 
APPARECCHIATURE ECM, ECCM, ESM PRODOTTE DALL'ITALIANA ELETTRONICA SpA- Il contratto prevede la consegna di 2 sistemi per il primo lotto di due sottomarini più altri 2 sistemi come opzione per i lotti successivi. “Elettronica SpA” è già fornitrice degli apparati di Guerra Elettronica per i Programmi FREMM e PPA gestiti dall’OCCAR. La capacità di gestire lo Spettro Elettromagnetico attraverso l’utilizzo di sistemi di Difesa Elettronica supporta la capacità del sottomarino di operare in aree ostili ad alto rischio, in operazioni conflittuali e di peace-keeping. Il Sistema si integra funzionalmente e svolgerà compiti di auto-protezione, sorveglianza ed intelligence. 
 
ANTENNE- I nuovi sottomarini disporranno di un’antenna RESM/CESM integrata, avanzata con elevate prestazioni, con dimensioni compatte e forma stealth, e con due ulteriori antenne: una di sorveglianza e scoperta nel campo radar e una di allarme.
 
IL NUOVO COMBAT MANAGEMENT SYSTEM LEONARDO “ATHENA MK.4”- Il Leonardo’s “Athena”® Combat Management System è una soluzione per la gestione avanzata del combattimento, modulare e scalabile. E' operativa su tre pattugliatori della Marina militare lituana classe FLYVEFISKEN (ordinativo di un programma di ammodernamento della Marina militare lituana per adeguare le proprie forze navali agli standard NATO); ed ha già equipaggiato unità navali maggiori e minori della Marina Militare italiana e degli Emirati Arabi Uniti.
 
IL CENTRO DI ADDESTRAMENTO E I SIMULATORI A TARANTO- La realizzazione di nuovo centro d’addestramento con simulatori dedicati sarà presso la Scuola Sommergibili della Marina Militare Italiana a Taranto. 
 
di Antonio Frate