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Missione in Libano, cambio al comando del contingente italiano

Si è svolto a Shama, presso il comando del Settore Ovest della Missione UNIFIL, il passaggio di responsabilità del contingente italiano tra la Brigata bersaglieri Garibaldi, comandata dal Generale di Brigata Diodato Abagnara, e la Brigata Aosta, al comando del Generale di Brigata Bruno Pisciotta. La cerimonia, presieduta dall’Head of Mission e Force Commander di UNIFIL, Generale di Divisione  Stefano Del Col, ha visto la presenza del Generale di Divisione Aerea Nicola Lanza De Cristoforis, Vice Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze (COI), nonchè dell’Addetto per la Difesa presso l’Ambasciata a Beirut, Colonnello Massimiliano Sforza, e delle massime Autorità civili, religiose e militari del Libano. Nel corso del suo intervento, il Generale Del Col ha ringraziato il contingente italiano cedente per quanto fatto, augurando al subentrante di proseguire nel solco tracciato. La Brigata Garibaldi impiegata per quasi sette mesi nella Terra dei Cedri e al suo terzo mandato dal 2006 ha avuto alle dipendenze, con il Comando di Settore, più di 3600 unità provenienti da 13 nazioni differenti, compresa l’Italia. Questa, in aderenza ai compiti dettati dalla Risoluzione 1701/2006, ha raggiunto considerevoli risultati sia operativi, sia addestrativi e sia nell’aderenza costante con la popolazione locale, nella realizzazione di progettualità di Cooperazione Civile e Militare (CIMIC) e in termini di dialogo e conoscenza reciproca. Nell’ambito del primo pilastro, relativo al monitoraggio della cessazione delle ostilità tra Libano e Israele, sono state condotte quasi 32500 pattuglie mobili, tra Vehicle Patrols (VP) e Foot Patrols (FP) e circa 14500 statiche, tra Permanent Observation Posts (POP) e Temporary Observation Posts (TOP). Il 35% di queste sono state svolte lungo la Blue Line, la linea pratica di demarcazione che separa il Libano da Israele, di cui circa 2300 congiuntamente con le Lebanese Armed Forces (LAF) e oltre 14000 in maniera indipendente. Inoltre, sono state circa 250 le pattuglie, diurne e notturne, effettuate con il supporto ad ala rotante di assetti della TF ITALAIR, unità di volo italiana joint su base Aviazione Esercito con equipaggi di Marina e Aeronautica, che dal 1979 garantisce il citato sostegno alla missione UNIFIL. Il numero di questa tipologia di monitoraggio ha beneficiato dell’introduzione del nuovo metodo di pattugliamento notturno del territorio, denominato Night Close Land Air Monitoring Heli Patrol (Night CLAM HP), che ha consentito di integrare le capacità di pattuglie di terra (Land Patrol) con quelle aeree (Heli Patrol). Per ciò che concerne l’assistenza alle Forze di Sicurezza libanesi, in termini di addestramento congiunto, la JTF-L ha tenuto 59 corsi a favore delle General State Security (GSS) e delle Internal Security Forces (ISF), di cui 50 corsi a favore delle LAF. I risultati conseguiti hanno consentito di addestrare, in 261 giornate complessive, oltre 1750 unità, di cui oltre 1550 delle LAF, tra 5ª Brigata e 5° Reggimento di Intervento Rapido (RIR), un numero pari al 45% del totale stimato della forza. Non da meno il supporto alla popolazione locale. In tale ambito, sono 46 i progetti CIMIC conclusi e inaugurati dal 19 ottobre 2018, di cui 34 dall’inizio del 2019. La realizzazione è stata resa possibile grazie all’operato degli specialisti di branca del contingente italiano, provenienti dal Multinational CIMIC Group di Motta di Livenza (TV), nonché da un’attenta attività di monitoring svolta dal Tactical Cimic Team (TCT), unità che si occupa anche di compiti di assessment delle progettualità. Inoltre, sono stati più di 20500 i chilometri percorsi; 95 le sole attività di monitoring svolte dal TCT; 75 le Municipalità del Settore dove si è intervenuto e 77 il numerico dei Local Leader Engagement (LLE) condotti dagli specialisti della branca CIMIC. Oltre a ciò, è stato dato forte impulso alle attività outreach, ovvero di comunicazione esterna e di contatto con le Autorità e la popolazione libanese. A riguardo, il Generale Abagnara ha visitato tutte le Municipalità e condotto 90 Key Leader Engagement (KLE) con i relativi Sindaci e Presidenti, con la media di tre a settimana. Gli incontri hanno rivestito fondamentale importanza per consolidare i rapporti già esistenti e costruirne dei nuovi. In aggiunta, di assoluto rilievo è stato l’impiego sul terreno dei Tactical Community Outreach Team (TCOT), specializzati nel contatto diretto face to face (F2F) con la comunità locale, e dei Female Assessment Analysis and Support Team (FAST), personale femminile che favorisce l’integrazione di una prospettiva di genere. I TCOT, costituiti da team di specialisti provenienti dal 28° reggimento “Pavia” di Pesaro, unico reparto della Difesa deputato alle comunicazioni operative, hanno condotto giornalmente sia attività a contatto con la popolazione locale, volte a migliorare la conoscenza delle Risoluzioni delle Nazioni Unite, sia F2F. Sono circa 190 le attività effettuate sul terreno, in media 9 a settimana, favorite da una risposta quanto mai positiva della comunità libanese che ne ha stimolato, in questa fase, la triplicazione dei contatti.
Un altro contributo rilevante lo hanno fornito i FAST, assetto UNIFIL tutto al femminile che, dal dicembre 2018, ha svolto 35 attività tra realtà piccole e grandi, ad integrazione e supporto sia della Cooperazione Civile e Militare sia dei TCOT. I FAST operano in aderenza a quanto stabilito dalla Risoluzione 2433/2018 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che prevede di assicurare una partecipazione significativa delle donne in tutti gli aspetti delle operazioni, nonché di aumentarne il numero.
Dopo un breve indirizzo di saluto al Generale Pisciotta, nel suo discorso di commiato, il Generale Abagnara ha voluto ringraziare la comunità del Libano del sud per aver favorito, in ogni modo, le interazioni sociali e interreligiose, “fonti di stabilità in un contesto composto da 108 municipalità e in cui convivono 7 confessioni religiose”. Il Comandante della Garibaldi si è poi rivolto alle Forze Armate libanesi che, “in questa fase, hanno evidenziato importanti progressi in termini di operational capability ed autonomia addestrativa”, per chiudere con sentimenti di forte gratitudine nei confronti del contingente italiano: “lasciatemi terminare con un ringraziamento particolare da rivolgere ai Caschi Blu alle mie dipendenze. Infinitamente grazie a voi che avete operato, ventiquattr’ore su ventiquattro, senza sosta, per la stabilità e la pace. Avete favorito, in termini addestrativi, l’incremento delle qualità professionali delle LAF; avete ragionato con il cuore e operato in sicurezza”. “Ricordatevi sempre”, ha concluso il Generale, “che tutto torna nella vita e i risultati raggiunti, non saranno confinati solo a quest’esperienza, ma vi saranno d’insegnamento per gli scenari operativi futuri, sia internazionali che nazionali, e dei loro effetti positivi ne beneficeranno le giovani generazioni di questa meravigliosa terra”.
 
fonte Stato Maggiore della Difesa