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E se internet smettesse di funzionare?

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Nel 1969 nacque un progetto di ricerca dell' ARPA, un' agenzia del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti seguito pochi mesi dopo dalla prima rete di comunicazione online, Arpanet. Con il passare degli anni, altri gruppi, tra cui la NASA e alcune università, crearono le loro reti di comunicazione. Nel 1986 venne formata una rete che sfruttava un sistema di collegamento degli utenti ad alcuni supercalcolatori, la SFNnet che, conquistando decine di milioni di persone, soppiantò Arpanet. Nel frattempo si svilupparono reti anche in altri paesi, e ognuna di esse finì per collegarsi alle altre, formando un’enorme "ragnatela": Internet è appunto il risultato di questa gigantesca connessione fra reti interoperanti. Nel 1990 venne sviluppato uno strumento che rese immediatamente disponibili le informazioni presenti sulla rete in formato multimediale e ipertestuale: il World Wide Web. Internet divenne così accessibile a chiunque e la sua utenza si allargò a centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, che ancora oggi vivono connesse. “Più si è giovani più si è attivi online", attesta una ricerca dell'Istat. Il digital gap tra i 18 - 24enni e gli ultra 55enni è, infatti, pari a 12 punti percentuali: 73% contro 61%. L’altra buona notizia è che non c'è nessuna differenza tra maschi e femmine, entrambi posizionati al 68%. Sta di fatto che, nella nostra quotidianità, a tutti capita almeno una decina di volte al giorno di connetterci ad internet. Viene ormai usato per tutto, dal prenotare un volo aereo all' investire in borsa, dalle ricerche scientifiche fino ad arrivare ad un comunissimo social network. Insomma, lo usiamo sempre. E se smettesse di funzionare? Partiamo subito con il dire che, in realtà, è praticamente impossibile che tutto internet venga spento. Ma mettiamo caso che per qualche strano motivo questo accada, ovviamente tutti i social smetterebbero di funzionare e saremmo, sotto quel punto di vista, tagliati fuori dal mondo. Quello che alcuni non sanno è che, in questo caso, anche le chiamate e gli sms inviati con il cellulare non funzioneranno più dato che, ormai, la maggior parte delle antenne telefoniche sfruttano internet per funzionare. Un altro problema sarebbe quello che tutte le più importanti aziende come Amazon, Google, Facebook, Spotify o Netflix fallirebbero portando alla disoccupazione milioni di persone. I posti di lavoro a rischio però, non sarebbero solo quelli degli impiegati nelle grandi multinazionali, perché anche piccole aziende sarebbero inutili, per esempio, una piccola agenzia di viaggi non potrebbe mai lavorare senza internet perché non potrebbe inviare mail, prenotare i voli e gli alloggi. Non potrebbe fare nulla. L’evento segnerebbe anche la fine del mercato azionario e, soprattutto, delle banche che, non potendo mettere a disposizione il servizio di transazione online, chiuderebbero nel giro di pochi mesi. Diventerebbe impossibile usare qualsiasi mezzo di trasporto terrestre pubblico e privato dato che tutti i semafori e i distributori di carburante non potrebbero funzionare. Insomma, ci ritroveremo in una situazione abbastanza drammatica che, probabilmente, porterebbe a varie rivolte e violenze e i nostri figli si ritroverebbero in una società culturalmente e socialmente regredita rispetto a quella che stiamo vivendo.
 
di Marino D'Onofrio e Michele Paoletti