Ebree “liberal”, protesta a colpi di pannolino

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Creato Mercoledì, 15 Maggio 2013 16:40
Ultima modifica il Mercoledì, 15 Maggio 2013 16:40
Pubblicato Mercoledì, 15 Maggio 2013 16:40
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Pannolini sporchi, bottiglie d’acqua, sedie di plastica: queste le armi con cui hanno lottato le cosiddette “ebree liberal” lo scorso 10 maggio davanti al Muro del Pianto.

Un gruppo di donne emancipate si è radunato nel luogo sacro di Gerusalemme, come già in atto da qualche settimana. Il loro scopo? Quello di pregare, ma a modo loro. Volevano celebrare il giorno sacro del Sivan indossando un mantello rituale e leggendo un brano dai Rotoli della Bibbia. Usanza prerogativa degli uomini, regolata dalla “Tzanua”, il concetto di modestia nei costumi secondo l’ortodossia ebraica.

Da qui, ieri, sono partiti pesanti insulti da circa 15 mila zeloti radunatisi nella Spianata del Muro, sfociati in una vera e propria rissa a mano armata. Sì, armata di pannolini. “Per quanto matte insignificanti, ora veniamo rappresentati dalla stampa come lanciatori di pannolini”, ha dichiarato il rabbino Mordechai Neugerstal, ammettendo una sconfitta tattica, pur screditando le “ebree liberal” come “infedeli”.

Una tappa decisiva di questa emancipazione femminile è stata raggiunta una settimana fa, grazie al riconoscimento alle “Donne del Muro” da parte di una corte di Gerusalemme del pieno diritto di pregare nel proprio modo. Sentenza che ha provocato la collera di molti rabbini, i quali propongono per le “matte ribelli” “un recinto separato, a distanza di sicurezza dagli ortodossi” nel luogo sacro.

Ma le “liberal” non sembrano intimidite né disposte a cedere a queste minacce. Gli ultimi scontri  ne sono una prova.

 

di Giovanna Del Corso