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L'Iran fa davvero paura?

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Il nucleare è un'arma politica. Specialmente in Iran. Da sempre nel paese di Ahmadinejad sono presenti delle contraddizioni interne che stanno pian piano logorando la già precaria situazione politico-sociale di un Paese isolato dal resto della comunità internazionale. Per evitare il panico mondiale causato dal continuo proclamare guerre nuclearI e l'esplosione di bombe atomiche potrebbe essere necessario affrontare la situazione Iraniana con maggiore rigore scientifico. Per fare maggiore chiarezza sui fatti. La proliferazione del materiale atomico nasce in realtà in Europa, più precisamente in Francia e Germania ovvero i maggiori produttori europei di energia nucleare. I due paesi in questione hanno fornito per primi le centrifughe che hanno permesso e stanno permettendo al paese islamico di produrre materiale bombabile e, quindi, di mantenere vivo il terrore in tutto il mondo. Queste centrifughe vennero fornite in realtà al Pakistan che le smistò nell'area mediorientale. Le centrifughe sono molto complesse e difficili da assemblare in quanto sono l'elemento centrale per l'estrazione dell' Uranio Arricchito ( U-235) utile alla costruzione poi di testate nucleari. Nei primi anni '70 infatti le centrifughe che vennero fornite al Pakistan erano in acciaio; queste avevano però un basso livello di efficienza e per produrre 1 Gigawatt di materiale bombabile ne servivano almeno 50.000 e per produrre 100 kg. di U-235 ne servivano 3.000 che lavorassero ininterrottamente per un anno intero. La tecnologia però avanza e ora le centrifughe utilizzate dall'Iran sono in fibra di carbonio, un materiale più efficiente, più resistente, più sicuro. Invece di intervenire con particolari sanzioni sull'Iran basterebbe bloccare semplicemente l'esportazione di fibra di carbonio per la produzione di centrifughe, ovvero i macchinari base per l'estrazione dell'U-235. D'altro canto dovrebbe essere guardato anche il doppio potere della tecnologia nucleare che può essere utilizzata sìa a scopo militare ma anche a scopo civile ed è per questo detta una tecnologia “duale” che sarebbe molto utile al mondo se non presentasse il problema dello smaltimento dei rifiuti tossici e il recupero dei materiali combustibili esausti come il Plutonio e l'Uranio (uniche sostanze presenti in natura bombabili a scopo nucleare). Dopo questo focus sulla precaria situazione politica iraniana non ci resta che porci una domanda: Ahmadinejad proclama il possesso di armi nucleari a scopo veramente militare o cerca di creare quella tensione e quel clima che gli permetterebbe, con l'aiuto del suo partito, di controllare in maniera più solida il Paese?

(Francesco Luciani, 16 anni, allievo della Scuola di Giornalismo “T. Terzani” di Campobasso diretta da R. Colella)